Cessione del quinto per dipendenti snc

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La cessione del quinto per il dipendenti di una piccola azienda

La cessione del quinto è una formula che consente, trattenendo dalla busta paga un piccolo importo percentuale, di assolvere un pagamento.
Questa formula è assai comoda per il pagatore, dal momento che permette di onorare il prestito senza preoccupazioni. La rata e il tasso sono infatti invariati nel tempo; il prestito inoltre non è finalizzato.
L’importo richiesto può infatti essere utilizzato per l’acquisto di un prodotto, per finanziare una ristrutturazione, o per estinguere altri debiti all’attivo.
Non viene inoltre considerata la posizione del dipendente in merito ad eventuali ritardi nei pagamenti o protesti.

Il requisito per richiederlo è essere un dipendente (pubblico o privato) con un’assunzione a tempo indeterminato.
Ma come si comportano gli istituti di credito con i dipendenti delle società sas o snc?
Accedere a questa tipologia di cessione è molto difficile, perchè i criteri sono rigorosi e le garanzie richieste molteplici. Andiamo ad esplorare dunque i requisiti  la cessione del quinto per i dipendenti di piccole aziende.

La cessione del quinto per i dipendenti privati: una strada possibile?

Innanzitutto rispondiamo che, si, è possibile. Ma le condizioni sono più rigorose rispetto a chi lavora nel campo pubblico e statale dove, si sa, i rischi di licenziamento o fallimento sono più ristretti.
Abbiamo infatti visto che la cessione del quinto (volontaria, da non confondersi con un pignoramento) è di facile accesso per coloro che lavorano nel settore pubblico. Questi possono infatti vedersi concedere il prestito dopo soli 6 mesi dall’assunzione.

La fattibilità di una cessione per dipendenti di piccole aziende grava maggiormente sul TFR accumulato: esso resta vincolato, a copertura della cessione del quinto.
Entra in gioco il ruolo delle compagnie assicurative; i criteri inoltre oscillano a seconda delle compagnie e degli accordi stipulati con gli istituti di credito.
Ai dipendenti nel ramo privato, a seguito della concessione della cessione del quinto, verrà trattenuta dallo stipendio una quota pari al 20% del totale – netto – percepito.

Cessione del quinto per dipendenti snc, sas e srl

Se non si presentano particolari problemi nei casi di cessione richiesta da dipendenti pubblici o pensionati, qualche ostacolo potrebbe verificarsi nel caso del dipendente privato.  Le tipologie societarie quali snc, sas e srl hanno infatti un grado di affidabilità: il privato espone il richiedente e l’istituto creditore rischi maggiori e minori garanzie.

Quali requisiti per il dipendente?

I requisiti fondamentali per accedere al patto di cessione del quinto di stipendio sono:

  • Essere cittadino italiano regolare,
  • Assunzione a tempo indeterminato da almeno 6 anni,
  • Lavorare presso un’azienda che conti almeno 5 dipendenti.
  • Se assunti presso una Spa o Srl con meno di 16 dipendenti, anche in questo caso è necessario aver accantonato almeno 5.000,00 di TFR.
  • Aver maturato un TFR di almeno 5000 Euro (presso l’azienda o presso un fondo complementare).

Bisogna puntualizzare che i requisiti possono variare a seconda dell’ente finanziatore e dei criteri assuntivi adottati. Infatti, pur soddisfatti i requisiti preliminari elencati, l’esito positivo di una richiesta di cessione del quinto per un dipendente di una sas, snc o srl e spa con meno di 16 dipendenti, sarà subordinato al parere della compagnia assicurativa.

Quali categorie di lavoratori difficilmente otterranno il prestito?

Soddisfare i requisiti sopraelencati purtroppo non basta. L’ente che concede il prestito valuta anche il settore in cui opera la società.
Di seguito sono riportati i settori che le compagnie e le banche spesso escludono dalla concessione:

  • Aziende con trattenute SCAU (agricoltura) e CASSA EDILE in busta paga;
  • Organizzazioni sindacali;
  • Patronati;
  • Partiti Politici;
  • Società con sede legale estera;
  • Società di servizi di natura fiscale, contabile, legale, erogazione prestiti, crediti
  • Imprese edili;
  • Imprese di pulizia,
  • Istituti di vigilanza;
  • Trasporti e magazzinaggio;
  • Call center;
  • Studi di mercato;
  • Enti di formazione;
  • Ristorazione e alberghi,
  • Dipendenti di condomini, portierato;
  • Agenzie di viaggi;
  • Sale giochi, bingo, agenzie di scommesse;
  • Immobiliari;
  • Associazioni ricreative di promozione del tempo libero;
  • Concessionarie di auto e motoveicoli;
  • Imprese operanti nel tessile.

Come calcolare la rata?

L’importo della rata massima sostenibile è vincolato sempre al 20% dello stipendio netto. Questo dato è ottenibile dal certificato di stipendio che dovrà offrire l’azienda per l’elaborazione del preventivo.
Calcolata la rata massima, in base al TFR accantonato, verrà determinato l’importo esatto della cessione del quinto del lavoratore.

La tabella riportata di seguito riassume le condizioni precedentemente descritte:

Importo massimo rateo 20% del netto della busta
Determinazione dell’importo della rata Stimato sulla base del TFR accantonato
Accantonamento TFR necessario per richiedere la concessione Almeno 5000 euro.
Storico lavorativo per accedere al prestito Contratto a tempo indeterminato da almeno 6 anni.
Entità dell’azienda presso cui si lavora Essere assunti presso un’azienda che conti almeno 5 dipendenti.

Conclusioni e valutazioni

Nonostante sia un diritto per tutti i lavoratori, l’approvazione della cessione per i dipendenti snc non è sempre scontato che avvenga. Come abbiamo visto, i rischi per entrambe le parti sono molto elevati e i criteri sono dunque assai selettivi.
Questo perché sono poche le compagnie assicurative disposte a garantire questa tipologia di prestito per tali categorie di lavoratori.
Va però sottolineato che per i dipendenti di srl o spa con più di 16 dipendenti i parametri sono assolutamente più morbidi.