Cessione del quinto insegnanti statali

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La cessione del quinto è uno dei prestiti più convenienti per i dipendenti statali. Tra questi possiamo annoverare gli insegnanti, anch’essi dipendenti dello Stato e dunque nella possibilità di chiedere la cessione del quinto con tutte le agevolazioni che questo prestito comporta. Tale guida si sofferma nel dettaglio sui lavoratori del mondo della scuola  i quali possono beneficiare di tale tipologia di prestito, grazie ad un accordo tra Ministero delle Finanze e Ministero dell’Economia.

Cessione del quinto e insegnanti

Gli insegnanti si possono suddividere in due categorie: quelli statali (tra i quali rientrano i precari, con contatto a tempo determinato, rinnovabile annualmente) e quelli privati. In relazione a tale suddivisione, esistono varie possibilità per gli insegnanti di chiedere prestiti. Tra queste c’è ovviamente la cessione del quinto; quest’ultima prevede, come modalità di rimborso:

  • il piccolo prestito Inps
  • il prestito pluriennale Inps
  • la cessione del quinto classica concessa dalle banche

Tali tipologie di prestito si differenziano tra loro in relazione alle condizioni minime alle quali attenersi per accedervi. Gli insegnanti statali hanno molte più garanzie rispetto a quelli che lavorano nella scuola privata.

Il piccolo prestito, il prestito pluriennale e la cessione del quinto

Abbiamo dunque detto che la cessione del quinto può suddividersi in piccolo prestito Inps e prestito pluriennale Inps; esiste poi la classica cessione del quinto. Il piccolo prestito erogato dall’Inps (ex Inpdap) è un  prestito che prevede tassi di interesse fissi per qualunque richiedente e sono stabiliti con regolamento; i prestiti pluriennali invece prevedono tassi di interesse diversi che cambiano da banca a banca, ma sempre a carattere agevolato. Poi vi è la classica cessione del quinto, che prevede dei tassi sempre notevolmente inferiori rispetto a quelli definiti per coloro che lavorano nel settore privato.

Quali sono i requisiti per accedere ai prestiti

La cessione del quinto e le altre forme di prestito per i dipendenti statali vengono gestiti dal NoiPA, il sistema informativo che gestisce i dati dei dipendenti e prende in carico il trattamento economico del personale della Pubblica Amministrazione.

Chi richiede il piccolo prestito deve presentare dei requisiti. Uno di questi può essere la presenza di un’urgenza dopo la quale la somma verrà restituita in un lasso di tempo che va dai 6 ai 48 mesi. Il richiedente non deve fare altro che accedere al portale NoiPa e fare la richiesta, per via telematica. La domanda non viene accettata se non si hanno i requisiti previsti.

Chi richiede il prestito pluriennale deve possedere l’anzianità minima prevista per l’iscrizione al Fondo della Gestione Unitaria e anche l’anzianità di contribuzione volontaria per il medesimo periodo. Per i prestiti diretti bisogna anche presentare motivazioni consone, come ad esempio: il riscatto di un immobile, la nascita di un figlio oppure spese di carattere medico. L’anzianità di servizio non si lega al possesso dei suddetti requisti; dunque, se si insegna da molti anni ma si è iscritti al fondo da meno di quattro, non si potrà accedere al prestito.

Gli insegnanti precari devono invece avere anche 3 anni di anzianità di servizio. Chi è in possesso di un contratto a tempo determinato che viene rinnovato annualmente, usufruisce delle stesse condizioni previste per i contratti a tempo indeterminato. L’unica condizione  richiesta, in questo caso, è che siano stati effettuati i versamenti mensilmente.

La durata del prestito pluriennale

Il prestito pluriennale può avere durata quinquennale o decennale. Il quinquennale va restituito in 60 rate mensili, quello decennale in 12 rate mensili. Il rimborso comincia dopo due mesi dalla concessione del prestito. Non si può rinnovare la cessione se non siano trascorsi due anni dall’inizio di quella quinquennale o quattro dall’inizio di quella decennale. Il prestito può essere estinto prima del tempo versando la somma residua.

Tra i prestiti pluriennali si riconoscono quelli garantiti e quelli diretti. Per i garantiti, bisogna rivolgersi alla Pubblica Amministrazione per poter inoltrare la domanda alla banca. Quest’ultima poi comunica all’Inps la ricezione della domanda e l’Inps fornisce un proprio parere sull’assunzione della garanzia. Se l’Inps da l’ok, la domanda torna alla banca che o accetta o rifiuta, senza che sia necessario addurre motivazioni.

Caratteristiche del prestito tramite NoiPA

Il prestito NoiPa è facile da ottenere e viene erogato velocemente. Esso può essere richiesto presso una società finanziaria, un istituto di credito o anche compilando la modulistica on line. Il richiedente può ottenere un prestito fino a €75.000, dilazionabile in ben 10 anni. La rata di rimborso non può mai superare il quinto dello stipendio o della pensione. Può accedere a questa cessione anche l’insegnante che ha pochi mesi di anzianità lavorativa.

Il Tan e il Taeg restano fissi per tutta la durata del prestito. Le motivazioni non sono richieste. Il prestito viene concesso anche ai cattivi pagatori, dunque l’affidabilità non viene presa in considerazione. Il docente deve però garantire, alla banca o all’istituto di credito, di poter pagare il proprio debito entro i limiti prefissati. Avranno diritto alla cessione, dunque, solo gli insegnanti nominati direttamente dal Ministero delle Pubblica Istruzione. Solo per questi, infatti, vale come garanzia il lavoro stesso.