Cessione del quinto per cattivi pagatori

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Il prestito con cessione del quinto è molto più conveniente, rispetto ad altre forme di finanziamento. Per questa ragione è diffuso, conosciuto e particolarmente richiesto, anche da clienti cosiddetti “cattivi pagatori”. Con questa dicitura facciamo riferimento a coloro che hanno avuto delle difficoltà nel provvedere al pagamento delle rate di restituzione e sono state iscritti nelle liste del Crif.

Il successo del prestito con cessione del quinto è certamente dovuto alla comodità di rimborso e all’assenza di particolari garanzie da presentare al creditore. Due aspetti che permettono di avere accesso a prestiti con condizioni migliori. Questa possibilità è regolata dal DPR 180 del 1950. Quest’ultimo stabilisce la possibilità che il datore di lavoro trattenga al lavoratore un quinto dello stipendio, direttamente nella busta paga. E’ quindi proprio la maggiore certezza di restituzione che questo prestito offre, a renderlo maggiormente vantaggioso anche per il debitore. Anche i cattivi pagatori possono infatti scegliere di rivolgersi ad un istituto di credito per ottenere questo prestito. Forse anche con lo scopo di vedere cancellato il proprio nome dalla lista dei cattivi pagatori, estinguendo il debito precedente, grazie al prestito.Vediamo però quando e a quali condizioni i cattivi pagatori possono richiedere un prestito con cessione del quinto.

Cattivi pagatori alcune premesse necessarie

Può accadere che banche e istituti di credito abbiano difficoltà a concedere prestiti a chi in passato ha avuto problemi nella restituzione di prestiti. In questi casi infatti solitamente avviene una segnalazione alla banca centrale dei cattivi pagatori e il proprio nominativo sarà visibile a qualsiasi istituto di credito.

La concessione o meno del prestito, dipende molto anche da quanto tempo le liste dei cattivi pagatori hanno ospitato il nome del debitore. Nel caso infatti che il debitore sia iscritto da meno di un anno, o in passato sia stato iscritto per meno di un anno, viene riconosciuto comunque un certo grado di affidabilità al creditore. Se al contrario invece il cliente è iscritto nelle liste dei cattivi pagatori da più di un anno, la concessione del prestito può essere più complicata.

Tuttavia, come abbiamo visto in precedenza, il prestito con cessione del quinto offre delle notevoli garanzie nel caso in cui il richiedente disponga di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di assegno pensionistico. Questa entrata fissa, unita al fatto che la restituzione mensile della rata avviene in modo automatico, senza passare dal conto corrente del debitore offre maggiori sicurezze.

Nel caso in cui il prestito venisse accordato, infatti al cattivo pagatore verrebbe assegnata una quota massima pari al 20% dello stipendio percepito, al netto di straordinari e premi di produzione. Vi sono quindi casi in cui il cattivo pagatore può comunque usufruire di un prestito con cessione del quinto.

Prestito con cessione del quinto per cattivi pagatori dipendenti

Tutti i cattivi pagatori che possono comunque avvalersi di un contratto di lavoro continuativo da dipendente, sia nel settore pubblico che in quello privato, hanno a disposizione una garanzia considerata molto affidabile per poter accedere alla concessione di un prestito. Allo stesso modo anche i pensionati possono richiedere la trattenuta di un quinto della pensione, con il risarcimento mensile che in questo caso verrebbe girato direttamente all’Inps per poter decurtare un quinto dello stipendio.

In questi due casi l’elargizione del prestito è molto probabile, nonostante l’iscrizione nelle liste dei cattivi pagatori. Questo è dovuto alla sicurezza di un’entrata fissa mensile e della sicura trattenuta che avviene “alla base”, ovvero prima ancora che lo stipendio o la pensione arrivino al lavoratore o al pensionato.

In ogni caso, la cessione del quinto per legge deve essere sempre coperta da una necessari polizza assicurativa. Questa copre il rischio vita e il rischio di perdita del lavoro. Entrambe sono assolutamente necessari, sia da un punto di vista pratico, sia in termine di legge. Quindi riepilogando, se un cattivo pagatore dispone di un contratto a tempo indeterminato o di una pensione, può richiedere comunque un prestito con cessione del quinto.

Cattivi pagatori che non hanno un contratto a tempo indeterminato

cattivi pagatori che non dispongono di un contratto a tempo indeterminato o di una pensione possono scegliere altre vie di finanziamento. Coloro che sono autonomi, ovvero che svolgono un’attività lavorativa indipendente, devono seguire un altro binario per arrivare alla concessione di un prestito. In questo caso infatti la mancanza di una certezza reddituale certa impedirebbe ai cattivi pagatori con lavoro autonomo di ottenere un prestito.

Può capitare però che un lavoratore autonomo, seppur iscritto nelle liste dei cattivi pagatori, possa aver accesso ad un prestito con cessione del quinto attraverso la presentazione di un garante. Si tratta infatti di una figura che diventa così determinante per la concessione del credito.

In questo caso infatti il garante si assume l’onere di farsi carico del prestito, nel caso in cui il richiedente non abbia più la possibilità di far fronte all’impegno sottoscritto. Solitamente è richiesto al garante di avere un profilo finanziario affidabile e non deve essere a sua volta un cattivo pagatore o un protestato. Può capitare che il garante sia un parente ma il vincolo di parentela non è strettamente necessario.

Tirando le somme

In conclusione i cosiddetti cattivi pagatori che possono avvalersi di un garante affidabile riescono generalmente ad ottenere costi inferiori e tassi di interesse più bassi. In ogni caso è importante considerare il TAEG, fondamentale per rilevare il costo complessivo del finanziamento.

Il prestito con cessione del quinto può quindi essere ottenuto dai cattivi pagatori. Questi devono però assolutamente disporre di un contratto lavorativo a tempo indeterminato, di una pensione o di un garante dall’affidabilità creditizia certa. In ogni caso è sempre consigliabile estinguere il debito, facendo rimuovere il proprio nome dalla lista dei cattivi pagatori. Questo sarebbe molto utile per ottenere un prestito con condizioni migliori.

Se invece il richiedente, iscritto nelle categorie dei cattivi pagatori, è un lavoratore autonomo dovrà affidarsi alla presenza di un garante. In assenza di un garante, o in tutti gli altri casi che non permettono di accedere ad un prestito con cessione del quinto, sarà necessario per il richiedente valutare altre forme di credito.