Cessione del quinto opponibilità pignoramento

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Una persona che sta beneficiando di un prestito con cessione del quinto, può opporsi ad un pignoramento operato sulla sua busta paga? In questo articolo risponderemo a questa domanda in modo esaustivo. Stiamo parlando quindi di un dipendente o pensionato che in passato ha contratto un prestito con cessione del quinto del suo stipendio.

Su questa persona grava già una rata di restituzione pari al 20% della sua busta paga. Questa persona potrebbe subire anche un pignoramento o qualcosa lo impedirebbe? Se subentra un pignoramento, questo è lecito in termini di legge però con alcuni limiti ben precisi che adesso andremo ad illustrare. Quindi rispondendo intanto alla prima domanda, ad una cessione del quinto può aggiungersi un pignoramento. Non vi è nessuna normativa che impedisca questa procedura anche se può risultare molto pesante per il debitore.

Pignoramento e cessione del quinto

Alla cessione del quinto può quindi essere aggiunto un pignoramento. Questo interviene sulla busta paga del dipendente, diventando purtroppo pesante per la gestione della vita quotidiana. In questo caso purtroppo chi subisce il pagamento non ha alternativa. Al datore di lavoro viene notificato il pignoramento e questo non può opporsi a questa condizione. A disciplinare il tutto, quindi anche il comportamento obbligato del datore di lavoro, è la normativa prevista dalla legge.

In ogni caso comunque vi sono dei limiti prestabiliti per gli importi pignorabili. Il pignoramento dello stipendio non è infatti possibile per importi inferiori al triplo dell’assegno sociale. In caso di pignoramento, il datore di lavoro avrà l’obbligo di segnalare all’autorità competente l’ammontare della busta paga e del Tfr accantonato. In questa relazione richiesta al datore di lavoro comparirà anche l’eventuale concessione di un prestito con cessione del quinto.

Se un lavoratore ha in corso una cessione del quinto, il pignoramento che potrà essere effettuato nei suoi confronti non potrà mai essere superiore ad un ulteriore quinto dello stipendio. In questo caso quindi il contraente del debito vedrà sottrarsi dalla busta paga il 40% del suo stipendio, il 20% per la cessione del quinto e un ulteriore 20% per il pignoramento.

Limiti al pignoramento in presenza di cessione del quinto

Come abbiamo visto quindi in presenza di una cessione del quinto, il pignoramento non può superare un ulteriore quinto. Tuttavia questo non è l’unico vincolo: il pignoramento non può mai superare la differenza tra la metà dello stipendio e la quota ceduta. Per comprendere questo aspetto, che può sembrare complesso, sarà sufficiente utilizzare un esempio esplicativo.

Ipotizziamo che un lavoratore guadagni 1500 euro. Avrà una rata di cessione del quinto di 300 euro. Il pignoramento interviene sempre sull’intero stipendio e non sulla parte eccedente alla restituzione della cessione del quinto. Quindi anche la somma pignorabile sarà di 300 euro (un quinto di 1500 euro). Comunque abbiamo detto che la somma non potrà mai essere superiore alla differenza tra la metà dello stipendio e la quota ceduta. In pratica si può effettuare questo calcolo:

  • la metà dello stipendio è 750 euro;
  • la quota ceduta è di 300 euro (1/5 di 1500);
  • la differenza tra metà stipendio e quota ceduta è: 750 – 300 = 450 euro.

In questo caso quindi la somma non potrà mai essere superiore a 450 euro e l’importo del pignoramento dove terne conto.

Quindi in questo caso è evidente che seppur il pignoramento sia inevitabile, risulterà limitato nell’importo a causa della cessione del quinto. Questo andrà però a influire sulla durata del pignoramento e aumenterebbe al termine del prestito con cessione del quinto.

Ipotesi opposta

Ipotizziamo invece che si verifichi il caso opposto. Ovvero quello di un lavoratore che ha già un pignoramento in corso e intende richiedere un prestito con cessione del quinto. In questo caso il pignoramento non può essere assolutamente ridotto nel suo importo e dovrà essere la rata per il quinto a tener conto di quanto visto in precedenza.

La cessione del quinto dovrà essere limitata alla differenza tra i due quinti dello stipendio netto e la quota pignorata. Quindi sempre utilizzando l’esempio precedente la rata di restituzione non potrà superare i 150 euro, perché 300 saranno impiegati dal pignoramento.

Ovviamente noi abbiamo ipotizzato un caso in cui il debitore percepisse una busta paga di 1500 euro. All’aumentare di questo importo crescerebbero entrambi le cifre, sia quella destinabile alla cessione del quinto, sia quella del pignoramento. Viceversa invece diminuirebbero in caso di uno stipendio più basso. Per conoscere gli importi esatti sarà sufficiente sostituire i parametri ipotetici del calcolo con i propri.

Tirando le somme

In conclusione quindi un debitore su cui grava un prestito con cessione del quinto in corso di restituzione può essere appesantito anche da un pignoramento. Si tratta comunque di un caso sottoposto a specifici massimi importi prelevabili. La legge infatti stabilisce un massimo pignorabile nel caso in cui sulla persona sia già presente una cessione del quinto. Viceversa stabilisce però anche un limite ben preciso per un pignorato che volesse richiedere un prestito con cessione del quinto. In questo caso, come abbiamo visto, la rata di restituzione potrebbe risultare notevolmente ridotta e di conseguenza anche l’importo elargito.

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Davide Bagnoli è un giornalista iscritto all'albo dell'Emilia Romagna. Nella sua carriera si è occupato di tematiche tra loro molto diverse ma ha sempre cercato di farlo con passione e con il sorriso sulle labbra. Quando possibile cerca di trasmettere il suo sorriso anche ai lettori, ama molto scrivere e questo lo ha portato a pubblicare due libri. Ha alle spalle vari anni di esperienza come articolista e redattore di guide nel settore economico.