Indice dei contenuti
- Cessione del quinto e lavoro: alcune necessarie premesse
- Cessione del quinto per i neoassunti: una strada percorribile
- Cessione per neoassunti: meno vincoli, più sicurezza
- Condizioni, requisiti: alcune limitazioni
- Cessione e contratti: le specifiche per i neo assunti nel settore pubblico
- Quali premesse per l'accesso?
- Cosa succede se il lavoratore perde l'impiego?
- Valutazioni finali
Alcuni istituti di credito offrono misure appositamente ideate per le persone che hanno appena ottenuto un contratto di lavoro stabile.
Una di queste è la cessione del quinto per i neoassunti, forse uno dei pochi strumenti finanziari di cui il giovane lavoratore possa avvalersi.
La cessione del quinto di stipendio per i giovani lavoratori rappresenta un piano di prestito possibile, a condizione che vengano soddisfatti alcuni rigidi requisiti.
Entriamo dunque nel dettaglio di questo prodotto finanziario.
Cessione del quinto e lavoro: alcune necessarie premesse
Raramente il neoassunto presenta forte solvibilità di fronte un ente di credito.
L’unica garanzia che egli può mettere sul piatto è costituita dall’assunzione a tempo indeterminato (oltre agli annessi contributi).
Inoltre, nella maggior parte dei casi, essendo appena assunto, non ha ancora maturato un TFR. Anche l’eventuale esigibilità di un TFR rappresenta infatti, agli occhi dell’ente che finanzia, una valida credenziale.
Cessione del quinto per i neoassunti: una strada percorribile
Purtroppo viviamo in un momento storico in cui lavoratori e le giovani coppie faticano a trovare stabilità economica, pur essendo giunto il momento di fare progetti.
Un impiego a tempo indeterminato purtroppo non è sufficiente per assicurarsi un mutuo dalla banca. Se è appena stati assunti si è privi delle garanzie necessarie per accedere a piani a lungo termine; chiedere anticipi al datore di lavoro o accendere un mutuo risulta inoltre piuttosto complesso. Ristrutturare un appartamento, acquistare un’auto, pagare il viaggio di nozze sono progetti economicamente impegnativi. Tappe che richiedono necessariamente forte disponibilità di capitale. La cessione del quinto può finanziare questi desideri, con la tranquillità di una rata ed un tasso costanti nel tempo.
Cessione per neoassunti: meno vincoli, più sicurezza
Il prestito per i neoassunti è la forma di credito giusta per gli assunti a tempo indeterminato da poco tempo. Questo finanziamento consente infatti al richiedente di accedere ad una cifra importante entro tempi rapidi. I risparmiatori apprezzano questa formula di mutuo, perché presenta meno vincoli, con la sicurezza di poter sostenere l’onere della rata. Puntualizziamo che il quinto del salario è quanto previsto dalle normative, ma nulla esclude che il margine defalcato dallo stipendio sia più basso.
Condizioni, requisiti: alcune limitazioni
La premessa fondamentale è che il richiedente abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Senza soddisfare questo importante requisito la nostra domanda verrà purtroppo respinta.
A differenza di un lavoratore con maggiori garanzie, il richiedente cessione deve infatti rispettare requisiti decisamente più rigidi.
L’anzianità richiesta per accedere al credito può variare da due o tre mesi, a patto che sia stato superato il periodo di prova iniziale. Solitamente la tempistica varia da 3 a 6 mesi.
Inoltre, se egli lavora per un ente pubblico o una grande società – ovvero dove il rischio di perdere il lavoro è contenuto – egli avrà maggiori possibilità di ottenere il placet dalla banca.
Il neoassunto che richiede la cessione incontra inoltre altre due significative restrizioni nel piano di restituzione:
- La somma ottenibile in genere non supera il tetto dei 15 mila euro;
- Il tetto temporale della restituzione del capitale è limitata a soli 5 anni.
Tra i vantaggi vanno invece menzionati i seguenti dati:
- Non viene richiesta giustificazione della spesa: la cessione non contempla infatti finalizzazione del mutuo;
- Il prestito viene concesso anche con altri mutui in essere, purché non contratti attraverso la cessione del quinto.
Cessione e contratti: le specifiche per i neo assunti nel settore pubblico
I lavoratori del comparto statale, pubblico e parapubblico vantano maggiori possibilità di accedere a questa tipologia di prestito finanziario.
Si tratta infatti di categorie fisse, che hanno maggiori chance rispetto ad altre di conservare il proprio impiego nel tempo.
Queste categorie di lavoratori si trova dunque in una posizione di vantaggio rispetto a chi lavora nel ramo privato.
Questi elementi permettono di avere maggiori garanzie sul mantenimento dell’impiego nel lungo periodo, assicurando all’istituto di credito la restituzione del capitale e degli interessi.
Quali premesse per l’accesso?
Per avere accesso al credito il lavoratore neoassunto deve soddisfare le seguenti premesse:
- Contratto di lavoro a tempo indeterminato (bastano anche solo 6 mesi dal momento dell’assunzione).
- Essere preferibilmente dipendenti pubblici, oppure impiegati presso un’azienda di grandi dimensioni.
- Oltre al contratto, il lavoratore richiedente credito deve presentare altre solide garanzie. Una di queste è la stipula di una polizza assicurativa, a copertura dell’eventuale perdita dell’impiego.
Lo specchietto riportato di seguito riassume le condizioni salienti di questo piano finanziario:
Prerogative e voci spesa | Dati assimilati alla cessione del quinto |
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Tasso d’interesse | Il tasso è fisso per l’intera durata del rapporto finanziario |
Tempi di rimborso | Da 24 a 120 mesi (come per le altre tipologie di cessione). |
A chi è rivolto | Ai dipendenti statali, pubblici e privati che abbiano assunzione a tempo indeterminato. |
Andamento della rata | La rata è fissa per l’intera durata della cessione. |
Limitazioni per protestati o cattivi pagatori | No |
Tetto di prestito | Non oltre i 15.000 euro. |
Cosa succede se il lavoratore perde l’impiego?
Nel caso in cui l’improvvisa perdita dell’impiego non consenta al titolare di onorare le rate residue, l’stituto di credito ha la facoltà di rivalersi sul suo TFR.
Infine non è affatto esclusa la richiesta di ulteriori cauzioni, come ad esempio l’apertura di un fondo previdenziale integrativo, a tamponare l’eventuale perdita del lavoro nel tempo (e dunque l’eventuale decadere della possibilità di poter onorare la rata).
Valutazioni finali
La cessione del quinto di stipendio risulta dunque essere sì uno strumento comodo per il giovane lavoratore che desidera accedere al credito, ma risulta anche piuttosto onerosa nei vincoli.
Questo piano richiede infatti molteplici garanzie e tempistiche di restituzione piuttosto ristrette.
Per contro, si rivela flessibile nei confronti di chi abbia già pignoramenti o cessioni in essere.