Cessione del quinto e cassa integrazione a zero ore

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Cosa succede quando abbiamo una cessione del quinto di stipendio e nel contempo l’azienda dove lavoriamo ci mette in cassa integrazione?
Maggiorazioni, pignoramento dei beni e nella risoluzione del contratto da parte dell’istituto bancario sono eventualità da mettere in considerazione. Prima di allarmarsi è bene sapere che cosa il lavoratore può fare per tamponare la situazione.
Ecco cosa come gestire la situazione senza incorrere in troppe preoccupazioni.

Cassa integrazione: di cosa si tratta?

Durante i periodi di cassa integrazione la retribuzione delle ore interessate si riduce all’80%. Se un lavoratore normalmente percepisce 1000 euro mensili e viene posto in cassa integrazione al 50% egli percepirà il regolare stipendio per le ore lavorate e lo stipendio ridotto all’80% per le ore di cassa. Ovvero 900 euro totali. Per il lavoratore la cassa integrazione può essere prevista a zero ore (cioè per alcuni giorni il lavoro viene sospeso) oppure solo per alcune ore durante la giornata lavorativa.

La cassa integrazione è una prestazione erogata dall’INPS. Essa nasce con lo scopo di integrare o sostituire il costo dei lavoratori congelati dal lavoro a causa di una crisi aziendale. In realtà sono anche tipologie differenti l’una dall’altra.
Cerchiamo di riassumerle.

Cassa integrazione ordinaria

Si tratta della tipologia più diffusa. Viene concessa solo se la crisi aziendale è facilmente reversibile.
L’azienda ne può fare richiesta in caso di difficoltà temporanea. Questa può essere causata, ad esempio, da crisi congiunturale del mercato.

Cassa integrazione straordinaria

E’ la procedura solitamente applicata alle crisi aziendali di maggior gravità.
È il caso di eccedenze di personale causate da crisi di mercato non risolvibili a breve tipo. Può inoltre essere motivato da procedure fallimentari.
In alcuni casi la crisi aziendale può essere risolta solo con un ridimensionamento dell’attività. La CIS permette di prendere tempo permettendo il licenziamento morbido di parte del personale.

Contratto di solidarietà

In alternativa agli altri due casi la Legge permette la procedura di solidarietà.
Si tratta di un accordo sindacale in virtù del quale i lavoratori negoziano una riduzione dell’orario di lavoro. In questo modo si evitano licenziamenti individuali o collettivi, nell’ottica del ripartire il poco lavoro rimasto. L’INPS in questo caso contribuisce al 60% per le ore di lavoro perse.

Rinegoziare la rata per il lavoratore cassintegrato

Nel caso in cui titolare della cessione venga messo in cassa integrazione, egli potrà avviare un accordo con l’agenzia creditizia.
Questo gli permetterà di rimodulare l’importo della rata mensile. La rinegoziazione della rata sarà calcolata in base alla reale possibilità di restituzione del capitale finanziato.
La soluzione potrebbe essere una dilazione del termine, sulla base della nuova retribuzione netta.

Richiesta di cessione per i lavoratori cassintegrati

È inevitabile che la cassa integrazione confligga con l’assumibilità delle richieste di cessione del quinto da parte del lavoratore.
Sicuramente si tratta di una variabile non da poco nel momento in cui bisogna fare una stipula con la compagnia di assicurazione.
In sostanza è possibile ottenere una cessione del quinto se si è cassintegrati, ma solo in taluni casi.
Questi finanziamenti vengono normalmente concessi solo in base a due fattori.

  • Nel caso in cui il lavoratore benefici della cassa integrazione ordinaria. Inutile quindi presentare richiesta se la tipologia in corso è diversa dalla cassa integrazione ordinaria.
  • Solo se le ore oggetto di cassa integrazione sono poche nel corso del mese.

La rata di cessione viene pagata in ogni caso?

La risposta è si.Il lavoratore la cui cassa integrazione si sovrapponga alla cessione ha la facoltà di richiedere la riduzione della rata.
Essendovi ancora un regolare rapporto di lavoro (e dunque una regolare busta paga) le trattenute preesistenti continuano a essere versate.
La normativa prevede la possibilità di richiedere una riduzione della rata solo se la riduzione stipendiale è superiore al 30%.
Di fronte ad una riduzione del 20% non sarà possibile concordare la riduzione della rata con l’istituto erogante.

Chi può beneficiare della riduzione della rata

E’ possibile inoltre allungare il contratto relativo alla cessione del quinto solo qualora la propria retribuzione sia stata ridotta di almeno un terzo.
Nel caso in cui il lavoratore cassintegrato abbia subito la riduzione del 50%, potrà ottenere la sospensione della rata della cessione. In questa situazione è l’assicurazione a sostituirsi al cliente nell’iter di saldo del debito. Questo limitatamente ad un breve periodo, concordato in base alla tempistica di reintegrazione del lavoratore.

E’ importante concordare che inoltre l’assicurazione potrà mobilitarsi per trovare al cliente un nuovo impiego. Questo rappresenta un beneficio per ambo le parti. Il lavoratore troverà un nuovo lavoro, l’ente creditizio otterrà una nuova posizione lavorativa sulla quale veicolare la cessione.
Conclusa questa parentesi di congelamento delle rate, il titolare del prestito riprenderà a versare con regolarità i pagamenti.

Nel caso in cui il cliente cassintegrato non possa versare la rata, l’assicurazione ha il dovere di tamponare la situazione debitoria del cliente. Questo in un’ottica di temporaneità.

Cessione del quinto e cassa integrazione a zero ore

Un altro comune caso è la cassa integrazione straordinaria a zero ore. Questa modalità contempla la totale sospensione dall’attività lavorativa.
In questo caso, il lavoratore con cessione del quinto di stipendio in corso può richiedere all’istituto di credito un anticipo dell’indennità di cassa integrazione guadagni straordinaria. Fruendo di questo anticipo il lavoratore potrà saldare l’intero importo o parte di esso.

E’ possibile richiedere l’indennità di cassa integrazione fino all’80% della retribuzione mensile. Le condizioni sono un tetto capitale di 900 euro mensili ed un rapporto di massimo 7 mesi. L’ammontare dei versamenti non deve inoltre superare il tetto dei 6.000 euro complessivi.
La tabella a seguire riassume questi dati.

Variabili per il titolare di cessione di quinto cassintegrato Dati
Facoltà di richiedere di attingere all’indennità di cassa Si
Massima percentuale dell’importo dell’indennità cui attingere 80%
Tetto del capitale 900 euro mensili
Durata del periodo in cui beneficiare dell’indennità 7 mesi al massimo

Valutazioni e considerazioni finali

Il lavoratore cassintegrato che scelga una cessione volontaria, così come il titolare di cessione che si trovi in cassa integrazione hanno entrambi strumenti per tamponare una situazione economica difficoltosa.
Il primo potrà avvia una cessione solo a fronte di un ridotto monte ore di cassa integrazione, mentre il secondo potrà rinegoziare la rata. In casi particolarmente gravi, come abbiamo visto, l’assicurazione offrirà un intervento temporaneo.