Cessione del quinto: è possibile farla a vita?

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La cessione del quinto è una forma di credito molto praticata, anche nel nostro Paese. Il motivo di questa diffusione è abbastanza logico e risiede in particolare nel fatto che per l’ente erogante i rischi si riducono al minimo, in quanto il richiedente deve mettere come base della sua richiesta il proprio stipendio o la propria pensione. La quota concordata, il 20% appunto, viene ritirato ogni mese alla fonte. Una modalità che mette l’ente erogante al sicuro e che rappresenta perciò una sorta di incentivo a concedere il finanziamento.
Va però sottolineato come spesso questo prestito si riveli poco conveniente per i consumatori. Non solo per le richieste prodotte dalla finanziaria che lo concede, ma anche per le spese accessorie che lo caratterizzano. Andiamo perciò a vedere più nel dettaglio la cessione del quinto, per sgombrare il campo da possibili equivoci e criticità.

E’ possibile fare a vita la cessione del quinto?

Una delle domande che ci si pone in relazione alla cessione del quinto è se sia possibile farla a vita.

Con tutta evidenza è impossibile, proprio perché nessuna finanziaria si assumerebbe un carico del genere. La durata massima prevista si attesta anzi a dieci anni, al termine dei quali si può avanzare una nuova richiesta in tal senso.

Va anche sottolineato come l’ente erogante, proprio per tutelarsi in vista di ogni evenienza, per concedere la cessione del quinto pretende la sottoscrizione di una assicurazione da parte dell’utente. In tal modo, anche nel caso in cui questi morisse con il prestito ancora in corso, recupererebbe il resto delle rate che compongono il piano di rientro dall’assicurazione.

Attenzione ai costi

Proprio la necessità di fare una assicurazione è peraltro un elemento che può portare il prestito a raggiungere costi tali da renderlo assolutamente non conveniente. In alcuni casi, infatti, il costo della polizza va a pesare sulla rata elevando in maniera molto rilevante il tasso di interesse complessivo. Proprio per questo motivo, prima di sottoscrivere un finanziamento di questo genere occorre dare vita ad una ricognizione in grado di stabilire con assoluta esattezza il reale costo del finanziamento.

L’importanza del TAEG

Come si può fare per cercare di capire l’effettivo costo di una cessione del quinto? Il primo atto da mettere in campo è l’esame di ogni voce di spesa, in quanto oltre all’assicurazione sul contratto vengono ad essere scaricati oneri come le provvigioni e le spese di istruttoria. Per evitarli si può ad esempio cercare di ottenere finanziamenti online, considerato come siano sempre di più le compagnie che ricorrono al mezzo telematico per abbattere i costi legati al personale e poter offrire soluzioni più convenienti alla propria clientela.
Altra mossa che può sortire effetti in tal senso è poi il ricorso ai portali che offrono un servizio di comparazione tra le varie proposte disponibili sul mercato.

In particolare, però, c’è un parametro che può aiutare notevolmente a capire la convenienza o meno di una cessione dl quinto, quello rappresentato dal TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Esso va infatti a esprimere il dato reale e preciso sugli interessi effettivi su un mutuo, un finanziamento o un prestito.

Non è un caso che le aziende del comparto tendano a mettere in evidenza il TAN (Tasso Annuo Nominale) al posto del TAEG. Il primo infatti non tiene conto del complesso di spese effettivamente gravanti sulla cifra concordata all’interno del piano di rientro. Quando si nota un TAN basso nell’offerta predisposta da una finanziaria, occorre sapere che esso rappresenta una sorta di specchietto per le allodole, teso ad attirare il consumatore sprovveduto in modo da fargli firmare un contratto che all’atto pratico potrebbe rivelarsi molto più oneroso di un altro nel quale il TAN risulti più alto.

Come fare per conoscere il TAEG?

Come fare per poter conoscere il reale costo del prestito che si va a richiedere?

Proprio in considerazione del fatto che molto spesso le aziende del comparto cercano di non dare il giusto rilievo al TAEG, il modo migliore per ovviare a questa lacuna consiste nel richiedere il modulo europeo IEBCC (conosciuto anche come SECCI), ove il parametro in questione viene riportato in bella evidenza.

Una precauzione che può rivelarsi estremamente proficua proprio in considerazione del fatto che molti prestiti apparentemente convenienti si rivelano poi l’esatto contrario all’atto pratico, proprio a causa dei costi accessori che vengono caricati dagli enti eroganti.

Attenzione al contratto

Come abbiamo visto, quindi, la strada verso una soluzione effettivamente conveniente è spesso resa impervia da una serie di veri e propri tranelli posti sul cammino dalle aziende creditizie. Per poter procedere verso una cessione del quinto che sia in grado di rivelarsi vantaggiosa non resta quindi che andare ad analizzare in maniera dettagliata quanto viene riportato sul contratto.

A questo proposito occorre anche ricordare che, in base alla normativa esistente nel nostro Paese, se ne può richiedere una copia senza dover pagare nulla, prima della firma. Nel caso in cui non sia stata riportata sul contratto, non può essere applicata al cliente che lo firmi alcuna condizione economica o giuridica: proprio per questo motivo è fondamentale leggere con attenzione tutto prima di apporre la propria firma. Inoltre si consiglia di rileggere il tutto anche una volta che il contratto sia stato siglato, in quanto i consumatori sono protetti da una clausola di recesso che può essere esercitata entro un termine di 14 giorni.

Conclusioni

La cessione del quinto è una tipologia di finanziamento da prendere in considerazione nel caso si abbia una busta paga o una pensione da porre alla base della richiesta.
Va però ricordato che non c’è alcuna possibilità che un prestito di questo genere possa durare più di dieci anni, limite massimo previsto oltre il quale si può eventualmente pensare di fare una nuova richiesta.

Al contempo occorre cercare di capire l’effettiva convenienza di un prestito simile, in quanto molto spesso gli enti eroganti tendono a nascondere il peso dei costi aggiuntivi. Va anche considerata la necessità di chiedere una polizza che è obbligatoria onde convincere la finanziaria a concedere il finanziamento.
Prima di firmare il contratto si consiglia quindi di esaminarlo con attenzione e di capire quale sia il TAEG, ovvero il peso effettivo della rata, in particolare chiedendo il modulo europeo IEBCC, che riporta appunto il dato.