Come è ormai noto, la cessione del quinto rappresenta una soluzione abbastanza facile da ottenere. Ad impedirne l’erogazione da parte di una banca o di una finanziaria non basta neanche la comparsa del nominativo del richiedente nell’elenco dei cattivi pagatori redatto dal CRIF o da altri organismi simili. Anche se il merito creditizio dovesse essere compromesso, infatti, l’ente erogante sarebbe comunque ampiamente garantito dalla procedura di rientro dal prestito, portata avanti tramite prelievi mensili alla fonte del corrispettivo concordato in sede contrattuale.
Proprio questo è il motivo di fondo che ha spinto questa tipologia di finanziamento varato nel 1950 e normato con la finanziaria del 2005 ad assumere una posizione di sempre maggior rilievo all’interno del panorama creditizio tricolore. Una funzione diventata sempre più rilevante negli anni della crisi, quando formule molto meno sicure hanno dovuto soccombere al credit crunch deciso dal comparto per tutelarsi in un momento economico estremamente problematico.
Occorre anche sottolineare come alla assoluta sicurezza si vada poi ad accoppiare la notevole convenienza della cessione del quinto per gli enti che la concedono, con rendimenti che sono spesso superiori al 10% annuo, derivanti dal fatto che il debitore deve caricarsi anche una notevole serie di costi accessori, tra cui le spese per l’inaugurazione della pratica o la polizza obbligatoria che andrà a garantire la finanziaria dalla perdita dell’impiego da parte dell’utente.
C’è però un aspetto che neanche la cessione del quinto riesce a bypassare, ove la richiesta venga portata avanti in maniera tradizionale, ovvero presentando la propria richiesta ad una filiale territoriale dell’azienda che è stata scelta come partner dal consumatore. Per chi abbia urgente bisogno di concludere la transazione, infatti, dover interloquire con il personale in carne e ossa può comportare una dilatazione, a volte notevole, dei tempi.
La cessione del quinto urgente: conviene l’anticipo
Portare a termine la procedura che deve sfociare infine nell’accoglimento della richiesta di cessione del quinto, tra una comunicazione e l’altra può comportare il trascorrere di alcune settimane. Il motivo delle lungaggini burocratiche deriva proprio dal fatto che questa formula creditizia è stata direttamente prevista e inserita nell’ordinamento dal legislatore. Ciò si tramuta in una pratica impossibilità di andare a forzare una procedura che prevede passaggi ben precisi e scanditi da una tempistica che non può essere oggetto di modifica.
Per accelerare i tempi, però, è stato creato un vero e proprio escamotage, l’anticipo di cessione, previsto ormai dalla maggior parte degli enti finanziari che operano nel comparto. Si tratta in pratica di una semplice richiesta da avanzare congiuntamente alla richiesta di erogazione della cessione del quinto, o anche subito dopo nel caso in cui si presenti l’urgenza cui fare fronte. A fronte di essa, la controparte provvede ad erogare la somma richiesta, a patto che rientri nei massimali consentiti, sotto forma di anticipo, con il restante che sarà poi erogato una volta che sia terminato l’iter di approvazione.
La cessione del quinto urgente: meglio farla online
Per chi non abbia intenzione di spendere altri soldi per ottenere l’anticipo di cessione e ottenere comunque i soldi desiderati in tempi rapidi, esiste una seconda possibilità, ovvero quella rappresentata dal canale telematico. Le finanziarie che operano online, infatti, sono in grado di velocizzare in maniera notevole l’iter procedurale, che può infine ridursi ad appena 24 ore, facendo così rientrare la cessione del quinto ottenuta per questa via nella categoria dei prestiti immediati. In questo caso, infatti, le procedure burocratiche sono ridotte al minimo e possono essere leggermente allungate nel caso si necessiti di una consulenza, ma sempre restando nell’ottica di un paio di giornate lavorative al massimo, al termine delle quali il richiedente può trovarsi accreditata la cifra richiesta sul proprio conto bancario.
Chi intenda però forzare la procedura pur abbreviata prospettata dalle finanziarie online, può ricorrere alla cosiddetta pre-valutazione, una modalità che sta prendendo sempre più piede per tutta una serie di prodotti finanziari. Questo espediente permette infatti di far espletare le procedure tipiche di una delibera prima che avvenga la richiesta formale del finanziamento.
Perché conviene la cessione del quinto online
Oltre al fatto di riuscire a dare risposte stringenti in termini di velocità dell’iter burocratico, la cessione del quinto online può dimostrarsi alla fine realmente più conveniente rispetto a quella avanzata presso le filiali territoriali, anche dal punto di vista puramente economico. In questo caso, infatti, il consumatore che operi la richiesta non si vedrà caricare i costi di intermediazione e le commissioni spettanti al personale incaricato, ovvero i costi del personale incaricato di instradare la pratica, in quanto essa sarà portata avanti quasi esclusivamente a livello telematico. Basta infatti collegarsi alla home page della società prescelta e compilare un form con i propri dati personali per poter avere in tempi brevissimi un preventivo. Solo a questo punto, se realmente interessati, si interagirà con un agente in carne e ossa incaricato di terminare il procedimento, nella maniera più rapida possibile.
Va anche sottolineato come chi sia solito utilizzare il personal computer o lo smartphone per connettersi al web abbia una ulteriore possibilità di rendere più conveniente il prestito. Il grimaldello in tal senso è rappresentato dai comparatori, ovvero quei siti che mettono a confronto le varie proposte delle società che offrono la cessione del quinto. Si tratta di un servizio effettivamente utile proprio in considerazione del fatto che le stesse sono solite cercare di stendere una cortina fumogena intorno al prodotto che offrono. In particolare lo fanno mettendo in evidenza il TAN (Tasso Annuo Nominale) al posto del TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Per capire di cosa stiamo parlando basterà ricordare come il secondo prenda in considerazione tutti i costi effettivi previsti in sede contrattuale, a differenza del primo.