Cessione del quinto: limite di età

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La cessione del quinto è forse la soluzione creditizia più facile da ottenere in assoluto, almeno per chi abbia la possibilità di porre uno stipendio o una pensione a garanzia del piano di rientro che verrà poi concordato a livello contrattuale con l’ente erogante.
Proprio la presenza di una fonte di reddito cui attingere mese dopo mese per ripagare i soldi ottenuti e la quota di interesse che costituisce il guadagno della banca o della finanziaria interessate hanno reso la cessione del quinto uno strumento sempre più gradito dal sistema creditizio.

Tanto da spingerlo a rinunciare a qualsiasi altra forma di garanzia, ivi compreso il merito creditizio del richiedente, ovvero lo storico dei suoi rapporti con il sistema. Neanche la segnalazione del nome del potenziale cliente in uno dei tanti database che riuniscono i cosiddetti cattivi pagatori, infatti, è considerata una condizione ostativa alla concessione del prestito. L’importante è che sia l’azienda in cui opera il lavoratore a offrire le dovute garanzie in fatto di solidità, ovvero di reggere alle sfide del mercato senza che possa essere messo in pericolo il posto di lavoro del richiedente.

Il discorso muta lievemente nel caso dei pensionati, per i quali una causa ostativa può essere rappresentata dall’età. Ove essa sia troppo avanzata, infatti, le aziende che operano nella cessione del quinto possono ritenere troppo compromettente concedere il prestito. La domanda da porsi, in questo caso, è la seguente: esistono dei limiti di età per concessione della cessione del quinto ai pensionati? E in caso affermativo a quanto si attestano?

Età minima e massima per la cessione del quinto

Per quanto riguarda la cessione del quinto dello stipendio, l’età minima parte da 18 anni nel caso in cui si sia titolari di un contratto di lavoro come indicato sopra, mentre il limite massimo viene ad essere definito dalla quiescenza di legge (età pensionabile). Per ciò che attiene invece al quinto della pensione, il pensionato, la maggior parte delle banche e delle società finanziarie che operano nel settore provvedono a fissare il limite a 75 anni di età non compiuti al momento del pagamento dell’ultima rata. Si tratta di un orientamento ispirato dalle aspettative di vita attuali, per le quali l’età di 75 anni è considerata come la più sicura e, di conseguenza, universalmente accettata.

Al contempo va ricordato come ci siano enti eroganti che sono disposti a sorvolare su questi limiti, proprio confidando su una aspettativa di vita che continua a dilatarsi, anche se al proposito si è registrata una flessione di circa sei mesi in quella delle donne italiane nel corso degli ultimi anni, come testimoniato da un report pubblicato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung. Lo stesso giornale tedesco ha anche attribuito questo calo all’assunzione di comportamenti di vita maschili, quindi meno sani, oltre che al taglio della prevenzione sanitaria con l’esclusione di molti screening che pure erano previsti sino ad alcuni anni fa in modo gratuito dal Servizio Sanitario Nazionale.

In questo particolare momento, il mercato propone anche aziende disposte a concedere prestiti a persone che abbiano ben oltre i 75 anni, a patto che:

  • si possano presentare delle garanzie particolari ed aggiuntive, come ad esempio un’assicurazione sulla vita particolarmente allettante e disposta a pagare il rimborso del debito nel caso in cui il soggetto dovesse morire prima della fine del piano di rientro concordato;
  • il livello della pensione risulti sufficientemente alta da garantire il rimborso del prestito;
  • si goda di uno stato di salute buono da rendere possibile una vita sana e duratura per il soggetto richiedente.
Naturalmente più si va in là con l’età, al momento del prestito, e più diminuiscono le possibilità che la banca o la finanziaria cui ci si rivolge possano aderire alla proposta del pensionato. Inoltre, proprio in considerazione del rischio aggiuntivo che l’ente erogante si accolla, anche il peso finanziario della cessione del quinto va ad aumentare sensibilmente.

Conviene la cessione del quinto?

Proprio quanto detto sul fatto che aumentando l’età aumenta anche la contropartita chiesta dalle finanziarie specializzate nella cessione del quinto, dovrebbe far capire come in definitiva, questo tipo di finanziamento potrebbe rivelarsi eccessivamente oneroso per il pensionato che abbia intenzione di avanzare una richiesta di questo genere. La cessione del quinto, infatti, è considerata dagli analisti un prodotto troppo sbilanciato in favore delle aziende che lo concedono.

Su di essa, in effetti, vanno a gravare una serie notevole di costi accessori, tra cui l’assicurazione rischio morte e le varie commissioni che a volte vengono nascoste dietro una vera e propria cortina fumogena. Sono gli stessi analisti, proprio per cercare di scansare quelle che assomigliano molto a delle vere e proprie trappole, a consigliare gli utenti a fare molta attenzione al TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), l’indicatore che più del TAN (Tasso Annuo Nominale) può contribuire a dare una idea esaustiva del peso che ci si va a caricare in sede di rientro del capitale.

Proprio per cercare di attenuare questo squilibrio, il nostro consiglio è quello di rivolgersi alle finanziarie che praticano il credito online. Proprio esse, infatti, sono in grado di offrire soluzioni più convenienti, in quanto depurate dei costi connessi all’impiego di personale in carne e ossa. Inoltre possono dare risposte molto più veloci di quelle che caratterizzano il credito tradizionale, potendo fare leva sulla potenza e velocità del web.

Altro consiglio che ci sentiamo senz’altro di offrire a chi volesse comunque ricorrere alla cessione del quinto, magari spinto dal fatto che il suo nome compare in un elenco di cattivi pagatori, è quello di ricorrere ad uno dei comparatori che offrono un prezioso servizio di confronto tra le varie soluzioni proposte dal settore creditizio. Una strada sempre più seguita dai nostri connazionali, i quali proprio attraverso la comparazione effettuata da questi siti sono in grado di avere un quadro completo della proposta di mercato e optare di conseguenza per la soluzione migliore. Va peraltro considerato come proprio la questione dei costi accessori sia in grado di dare vita a notevoli differenze tra una cessione del quinto e l’altra, che è meglio conoscere nel dettaglio al fine di evitare sorprese.