Cessione del quinto: quali sono le garanzie richieste?

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Molte persone oggi decidono di richiedere un finanziamento per poter sostenere un acquisto o per affrontare le spese economiche di tutti i giorni. I prestiti che vengono concessi dalle banche o dagli enti di credito sono tanti e spesso anche molto diversi fra loro. Ogni finanziamento, infatti, ha delle specificità che in qualche modo sono pensate per trovare delle soluzioni adatte a delle situazioni economiche più o meno complesse e delicate.

Per tutti coloro che possiedono un contratto di lavoro a tempo indeterminato, una busta paga solida o una buona pensione, ad esempio, è possibile richiedere il prestito con cessione del quinto. Pur essendo una formula di finanziamento che non viene concessa tanto di frequente, considerate le precarie condizioni economiche e lavorative di molti soggetti, è una soluzione efficace per tutti coloro che abbiano i requisiti e le garanzie necessarie richieste.

Ogni prestito, infatti, per poter essere concesso da un ente di credito, necessita di determinate e specifiche garanzie che possano consentire al creditore di stanziare una certa somma di denaro e avere la certezza di riaverla indietro attraverso il rimborso.

Molti soggetti, a tal proposito, possono trovarsi in situazioni tali da non riuscire più pagare le rate del debito e in questi casi l’ente finanziatore dovrà rifarsi proprio sulle garanzie indicate nel contratto di finanziamento per tornare in possesso della somma di denaro concessa.

Pertanto, se siete dei lavoratori pubblici o statali, o se siete dei pensionati e intendete richiedere un finanziamento, cerchiamo di capire che cosa sia un prestito con cessione del quinto e di quali garanzie dovrete essere in possesso per poterlo ottenere. I requisiti e le garanzie  consentiranno, all’istituto di credito di poter stabilire una somma erogabile e un piano di ammortamento adeguato alla situazione individuale del cliente.

La garanzia principale: la busta paga

Come abbiamo accennato, il prestito con cessione del quinto è una tipologia di finanziamento che viene concessa in primis a tutti quei soggetti che siano dei dipendenti pubblici e a utenti che possiedano uno stipendio mensile fisso o una pensione idonea. Non sono assolutamente ammesse a questa formula di prestito:

  • pensioni sociali
  • pensioni di invalidità
  • lavoratori autonomi
  • lavoratori precari
  • disoccupati
In questo senso, la prima vera e propria garanzia della quale il richiedente deve necessariamente essere in possesso è proprio la busta paga o, nel caso di un pensionato, la pensione stessa.

In una tipologia di finanziamento come questo, infatti, il requisito principale é quello di avere uno stipendio fisso di almeno 500€ e un contratto di lavoro regolare, a tempo indeterminato. Questi due aspetti fondamentali consentono al creditore di avere la certezza che il debitore avrà modo di pagare mensilmente e regolarmente le rate del debito. Ma in quale modo?

La specificità di un prestito con cessione del quinto è che l’importo della rata mensile viene detratto direttamente dalla busta paga del richiedente. Un’operazione della quale si occupa personalmente il datore di lavoro che provvederà a versare mensilmente l’importo della rata all’istituto di credito che ha concesso il finanziamento.

Ma quale è la percentuale di costo che viene scalata dalla busta paga? L’importo della detrazione che avviene sullo stipendio è pari al 20% sul totale della busta paga del richiedente. Questa percentuale non deve mai essere superata, salvo casi eccezionali. La percentuale suddetta equivale esattamente a 1/5 dello stipendio mensile, da qui il nome di “cessione del quinto“.

Il trattamento di fine rapporto (Tfr)

Oltre alla garanzia della busta paga che è la condizione essenziale affinché si possa fare domanda per un prestito con cessione del quinto, la banca può richiedere anche una garanzia aggiuntiva e cioè quella relativa al trattamento di fine rapporto, comunemente chiamato liquidazione.

Il trattamento di fine rapporto non è altro che l’importo della liquidazione che il lavoratore ha accumulato durante il corso degli anni lavorativi. Il datore di lavoro provvede mensilmente a mettere da parte una somma di denaro che spetterà al lavoratore una volta cessato il rapporto lavorativo.

In molti casi l’importo relativo al trattamento di fine rapporto è una somma sostanziosa di denaro. Per questo motivo viene indicato fra le garanzie primarie e più appetibili per i creditori, affinché la banca possa stabilire l’idoneità del cliente ai fini dell’ottenimento di un finanziamento con cessione del quinto.

Cosa accade se il richiedente perde il lavoro?

Prima di tutto, affinché il trattamento di fine rapporto possa essere considerato quale garanzia adeguata ai fini del prestito con cessione del quinto, il lavoratore deve aver accumulato almeno tre anni di anzianità lavorativa.

Nel caso in cui il lavoratore richiedente abbia firmato l’accordo di prestito indicando il Tfr quale garanzia e successivamente abbia perso il lavoro, egli deve sapere che il denaro della liquidità rimarrà comunque legato al piano di ammortamento del prestito.

Cosa significa? Stiamo parlando del fatto che, in tutti quei casi di cessazione dell’attività lavorativa o di perdita del lavoro, il trattamento di fine rapporto resta vincolato al rimborso del debito fino a che questo non viene estinto.

In questo caso, dunque, non sarà possibile per il soggetto richiedere un anticipo di denaro dal trattamento di fine rapporto fino a che non saranno state completamente pagate tutte le rate inerenti al debito. Quanto detto è specificato al comma 6 art. 2120 del c.c e/o dell’art. 7 del D.Lgs. 252/2005 in materia di “anticipazione del Tfr”.

L’assicurazione vita e l’assicurazione rischio impiego

Un’altra garanzia di cui il richiedente dovrà essere in possesso è l’assicurazione sulla vita o l’assicurazione sul rischio impiego. Dopo aver firmato il contratto di prestito con la formula della cessione del quinto, sarà l’ente bancario a far stipulare al cliente un’assicurazione specifica.

L’assicurazione sulla vita, così come l’assicurazione sul rischio di perdita dell’impiego sono necessarie per il creditore per tornare in possesso della somma di denaro erogato in due casi:

  • decesso del debitore
  • perdita del lavoro da parte del debitore

Nel primo caso, ovvero quello relativo al decesso del soggetto richiedente, l’assicurazione sulla vita consentirà al creditore di non perdere il denaro erogato e, quindi di non dover vantare nessun credito sugli eredi del cliente. A tal fine, per sottoscrivere l’assicurazione verrà richiesta preventivamente una somma proporzionata al finanziamento concesso. Se ad esempio è stato stipulato un piano di finanziamento pari a 20mila euro la somma preventiva sarà di 1000 euro.

L’importo che può essere stanziato per il prestito e la relativa assicurazione è sempre stabilito a partire da una attenta valutazione del singolo richiedente. Come prima cosa, infatti, si valuterà la stabilità lavorativa del cliente, la sua età e se egli abbia delle patologie di salute le quali possano incidere sulla sua vita, e dunque sul conseguente pagamento del debito.

Allo stesso modo, l’assicurazione sulla perdita dell’impiego consente alla banca di tutelarsi da eventuali rischi legati alla perdita di lavoro da parte del debitore. In questo senso, l‘ente di credito potrà rifarsi sul trattamento di fine rapporto, proprio come abbiamo visto, e sull’assicurazione stipulata.

Come si stipula l’assicurazione per il prestito con cessione del quinto?

Come abbiamo visto l’assicurazione è necessaria ai sensi del D.P.R n.180/1950 e consente alla finanziaria di tutelarsi da eventuali rischi di morte o di perdita del lavoro da parte del richiedente.

L’assicurazione sulla vita o sulla perdita dell’impiego viene stipulata dall’ente finanziario con delle compagnie assicurative. Viene dunque sottoscritto il prestito con cessione del quinto e la quota del premio assicurativo a carico della banca stessa.

La banca presso la quale il richiedente si è recato per concordare il prestito stipulerà a suo carico e beneficio la polizza assicurativa per il valore totale dell’importo erogato con la cessione del quinto.

A tal proposito, l’importo mensile della rata che il debitore dovrà rimborsare comprenderà anche la quota relativa all’assicurazione. La rata mensile del finanziamento con cessione del quinto sarà così tripartita:

  • quota relativa agli interessi sul prestito
  • quota assicurativa per il rischio vita o per la perdita dell’impiego
  • quota relativa all’importo da rimborsare del denaro ottenuto nel prestito

Il garante

Infine, in alcuni casi, tra le garanzie richieste affinché possa essere concesso un prestito con cessione del quinto, vi è quella del garante.

Il garante è una terza persona che all’atto del finanziamento apporrà la propria firma sul contratto quale fideiussore. In tutti quei casi in cui il debitore non riuscisse a pagare le tasse, per vari motivi, sarà il garante a farsi carico del rimborso del prestito. Egli, dunque, dovrà provvedere a pagare le rate relative al piano di ammortamento al posto del richiedente insolvente.

È requisito fondamentale pertanto che il garante sia un lavoratore in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e, dunque, di una busta paga solida che possa fare da garanzia e consentire il pieno rimborso del debito.