Cessione del quinto per guardia di finanza: migliori offerte e finanziarie

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La cessione del quinto è un prestito erogato ai lavoratori dipendenti e prevede una rata di rimborso che non può mai essere superiore al quinto dello stipendio o della pensione. Un diritto quello della cessione, regolato dal DPR 180 del 1950, che prevede che il datore di lavoro trattenga direttamente in busta paga la somma dovuta. Essa è richiedibile dunque anche dai dipendenti della Guardia di Finanza. Se richiesta presso banche e finanziarie convenzionate, la cessione prevede, per questi lavoratori, anche una serie di agevolazioni a condizioni fortemente vantaggiose nel momento della richiesta. Questa guida vuole esporvi chiaramente quali sono le miglior condizioni e le finanziarie.

Cessione del quinto e prestito delega alla Guardia di finanza

I dipendenti della Guardia di Finanza che operano sul territorio nazionale, possono dunque, come abbiamo già indicato, richiedere la cessione del quinto. Essi devono presentare l’ultima busta paga, un documento di identità e avere un’anzianità lavorativa di almeno 3 mesi. Anche i cattivi pagatori,  segnalati tali nei registri del CRIF (Centrale Rischi Finanziari), possono avanzare la richiesta. In caso di cessione, il tasso di interesse resta invariato per ben 120 mesi. Il debitore deve sottoscrivere una polizza assicurativa sulla vita e sull’eventuale perdita dell’occupazione. Se il lavoro viene a mancare, il costo viene calcolato nella rata da pagare mensilmente.

In determinate situazioni e per necessità di ordine superiore, i dipendenti della Guardia di Finanza possono chiedere un prestito con delega. In tal caso non devono produrre altri tipi di garanzie. I tassi di interesse restano vantaggiosi e il dipendente può dilazionare il prestito fino ad un massimo di dieci anni.

Entrambe le modalità di richiesta di prestito, dunque cessione del quinto o prestito con delega, garantiscono alla persona l’immediata erogabilità del denaro preventivato. Grande sicurezza, dunque nella fase pre e post finanziamento. La rata resta invariata per l’intero periodo e l’amministrazione di appartenenza si occupa di qualunque tipo di contingenza o accadimento che possa ritardare il pagatore (scadenze, cambi di residenza etc).

Le migliori offerte di prestito

I dipendenti della Guardia di Finanza possono anche richiedere altre tipologie di prestito a diversi Enti, come ad esempio l’Inpdap. Affinché quest’ultima conceda il prestito, il lavoratore deve risultare iscritto alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Sociali e Creditizie. Il prestito non è finalizzato per cui è richiedibile senza che sia espressa una motivazione e dura 8 mesi. Esso può essere rimborsato in 12 o al massimo 48 mesi. Il richiedente deve presentare, tramite la propria amministrazione di appartenenza, una domanda all’Inps. Qualora egli necessiti di un importo maggiore, può richiedere presso l’Inps due tipologie di prestito ulteriore:

  • il prestito pluriennale diretto, che prevede un’anzianità e un’iscrizione alla gestione unitaria di almeno 4 anni, con rate da 60 a 120 mesi. Le motivazioni a sostengo della richiesta devono essere di carattere familiare o personale, documentate da una certificazione “ad hoc”. Le rate sono pagabili con cessione della quota cedibile fino al 20% dello stipendio.
  • il prestito pluriennale garantito, tramite il quale l’Inps prevede una garanzia sulla vita, per cautelarsi in caso di cessazione lavorativa prima che sia stato maturato il diritto alla pensione o qualora avvenga una riduzione dello stipendio. Anche in questo caso si parla di una durata da 60 a 120 con pagamento che avviene con cessione della quota cedibile.

I prestiti FAF

I dipendenti della Guardia di Finanza che siano iscritti al FAF (Fondo di Assistenza per i Finanzieri) possono chiedere all’ente stesso dei prestiti pluriennali a tasso agevolato del 2,65% che durano dai 60 ai 120 mesi. La somma richiedibile va da un minimo di 11.000 euro ad un massimo di 50.000 euro. La domanda presso il FAF va redatta su carta semplice e deve esservi allegato l’ultimo cedolino paga. Il comandante di reparto deve verificare la completezza dei dati, autenticare la firma, protocollare la domanda. Alla fine invia la richiesta al Comando Generale della Guardia di Finanza.

Esistono casi in cui il prestito non viene erogato. Questo accade quando, per esempio, in caso di domande incomplete o di una trattenuta conseguente ad un atto esecutivo; si verifica anche in caso di una sentenza che superi il 50% dell’importo del quinto cedibile moltiplicato per 5. Se invece tutto rientra nei parametri richiesti, il finanziamento viene immediatamente accettato. A questo punto si provvede all’erogazione con un bonifico sul conto corrente del richiedente.

Il prestito NoiPA

Il NoiPA è un portale creato nel 2912 dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi del Ministero dell’Economia che segue pratiche e gestioni riguardanti le presenze dei dipendenti della PA e gli stipendi NoiPA. Alcuni istituti finanziari stipulano convenzioni direttamente con il DAG e le amministrazioni periferiche e si rivolgono a tutti i dipendenti amministrati tramite il NoipA. Dunque, solo questi ultimi  possono richiedere il prestito in convenzione presso il NoiPA. Tra essi figurano anche i dipendenti della Guardia di Finanza.

L’ammontare della somma NoiPA

La somma di denaro richiesta è a tasso fisso agevolato e la rata da restituire viene calcolata in base al netto dello stipendio. Il finanziamento non può superare i 10 anni e il pagatore deve avere una copertura assicurativa che garantisca in caso di eventi funesti. Il prestito NoiPa non può esser concesso se esistano altri finanziamenti in corso, come ad esempio la cessione del quinto. Tale prestito NoiPa va richiesto presentando il documento di identità, la busta paga, il codice fiscale.

Il NoiPa prevede che sia il datore di lavoro a verificare la completezza dei dati prima che il denaro venga concesso. Sarà poi la banca che ha stipulato una convenzione con l’amministrazione del richiedente a versare la somma richiesta da quest’ultimo. L’importo non dove mai superare il valore netto del quinto dello stipendio; il tasso deve essere inferiore al tasso stabilito dalla convenzione e ogni interesse o spesa, deve essere preventivamente stabilita nel contratto.

Diverse dunque sono le soluzioni alle quali i dipendenti della Guardia di Finanza (e in generale delle Forze Armate) possono rivolgere la propria attenzione per richiedere un prestito a tasso agevolato. Far fronte a problemi contingenti di famiglia, personali o legati all’acquisto, ad esempio, di un’abitazione, diventa semplice. Basta sapersi destreggiare tra le offerte più vantaggiose delle finanziarie e degli enti che stipulano convenzioni con la Pubblica Amministrazione. Sarà cosi’ facile trovare la strada che meglio si confà alle esigenze personali.