Cessione del quinto per esercito, militari e forze armate: migliori offerte e finanziarie

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Anche i militari e le forze dell’ordine possono accedere alla cessione del quinto, che è veloce e vantaggiosa. Questa guida vuole spiegarvi in che modo i militari possono richiedere questa tipologia di prestito e quali sono le sue caratteristiche principali.

I carabinieri e la cessione del quinto

I dipendenti dell’arma dei carabinieri, che abbiano superato il concorso e che lavorino da almeno tre mesi hanno il diritto di chiedere la cessione del quinto. Il carabiniere richiede il prestito ad una finanziaria o ad una banca riconosciute dal Ministero dell’Economia. La richiesta deve essere supportata dalla presentazione dei documenti che riguardino la posizione lavorativa, il piano di rientro del prestito e la richiesta ufficiale della somma desiderata.

Il carabiniere che richiede la cessione deve sottoscrivere un’assicurazione che tuteli egli stesso e i suoi eredi in caso di insolvenza; inoltre egli deve specificare lo scopo per il quale richiede la cifra. Il dipendente viene poi sottoposto ad un approfondito accertamento fiscale. Il prestito ha una durata minima di 2 anni e massima di 10 e le rate potranno corrispondere al 20% dello stipendio che il soggetto percepisce. Ogni banca offre la propria offerta migliore e i tassi d’interesse variano ovviamente da istituto a istituto. L’importo della rata mensile viene detratto dalla busta paga.

Le altre forze armate e la cessione del quinto

I membri dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, della Polizia Penitenziaria, Forestale e quelli della Guardia di Finanza possono altresì richiedere prestiti di tipo convenzionato a condizioni davvero vantaggiose. Per loro esiste la Delega di Pagamento che consente di ottenere una cifra fino ai 2/5 del salario netto percepito mensilmente. Anche i dipendenti delle forze armate devono sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria; essi garantiscono, con lo stipendio, la copertura mensile della rata di rimborso.

Prestiti alle forze armate: caratteristiche

  • Piccolo prestito INPDAP per militari per piccole somme. Ne usufruiscono i dipendenti delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine. Tale prestito può andare da uno ai quattro anni e la somma che si ottiene deve avere un importo pari al netto di una mensilità dello stipendio o della pensione per ogni anno che duri il finanziamento. Il TAN è del 4,25% a cui vanno aggiunti i costi accessori, come quello delle spese di amministrazione e della polizza assicurativa. Il dipendente richiede il piccolo prestito INPDAP tramite il Fondo di Credito per dipendenti e pensionati pubblici e statali che siano iscritti alla Gestione Unitaria Autonoma delle Prestazioni Creditizie Sociali.
  • Il prestito NoiPA in convenzione, qualora il piccolo prestito non basti. Questo tipo di finanziamento rappresenta una valida alternativa, quando la cessione non consente di ottenere somme sufficienti ai bisogni contingenti. La somma prevista in tale caso va infatti dai 5.000 ai 75.000 euro. Il prestito NoiPA va chiesto ad istituti accreditati che siano specializzati in prestiti per le Forze Armate e di Polizia.

Perché conviene il prestito NoiPa

Il prestito NoiPa consente di ottenere condizioni esclusive, previste da accordi intercorsi tra Ministero dell’Economia e delle Finanze e gli istituti di credito convenzionati. Oltre infatti alla somma più elevata suddetta, le altre caratteristiche sono:

  • il tasso fisso e agevolato
  • la rata mensile personalizzata
  • il costo della polizza assicurativa inclusa
  • l’iter burocratico semplificato
  • la restituzione della somma tramite trattenute mensili sul cedolino.

Vantaggi della cessione per i membri dell’esercito

Vediamo quali sono nello specifico quali sono i vantaggi di cui l’esercito gode nella richiedere la cessione del quinto.

  • Innanzitutto essi non devono motivare la richiesta e dunque non dare alcun tipo di giustificazione.
  • I dipendenti possono richiedere ed ottenere la cessione anche se hanno un pignoramento sulla busta paga.
  • Anche chi ha problemi finanziari può richiedere la cessione del quinto che viene concessa senza particolari difficoltà.
  • I dipendenti dell’esercito non devono godere di un’anzianità di servizio minima per richiedere la cessione. Dunque anche chi è stato assunto da poco può chiedere il prestito, purché sia di ruolo.
  • Il dipendente che stia già pagando una rata per una pregressa cessione e abbia già pagato almeno il 40% del piano di ammortamento, può rinnovare il prestito. Egli otterrà una nuova somma e le rate aumenteranno.

I cattivi pagatori nelle forze armate

Se un dipendete delle forze armate si rivela un cattivo pagatore o abbia avuto dei disguidi in passato, le banche non rifiutano il prestito. Ovviamente sia l’istituto di credito che la banca hanno il potere di rifiutare o meno il finanziamento secondo i loro paramenti di valutazione. Questo succede, come si sa, anche per le altre categorie di lavoratori dipendenti.

Le migliori offerte

Lo stato Italiano ha stabilito delle convenzioni con molte banche e società finanziarie affinché queste presentino condizioni vantaggiose alle forze armate in fatto di prestiti. Dunque, i dipendenti, anche se assunti da poco ma di ruolo, possono valutare quali siano le condizioni migliori per richiedere un prestito. Abbiamo visto, infatti, come i tassi di interesse siano vantaggiosi così come i costi accessori legati al finanziamento. Lo Stato vuole, in questo modo, di concerto con le principali banche, offrire ai propri dipendenti la possibilità di affrontare le contingenze della vita con tranquillità. Naturalmente, è necessario per i dipendenti delle forze dell’ordine informarsi preventivamente presso le banche, al fine di trovare il finanziamento che meglio si adatti alle esigenze personali.

La convenzione deve sempre essere quella in corso, soprattutto quando non si è già correntisti della banca stessa e dunque inseriti in un sistema complessivo come beneficiari di determinate agevolazioni. La scelta deve sempre dunque ricadere sulle banche convenzionate, per ottenere i vantaggi suddetti. Lo stesso dicasi per gli istituti finanziari, che devono avere preso accordi con lo Stato italiano; per tali istituti possono valere restrizioni dettate dal criterio di territorialità. Le condizioni economiche sono influenzate dai tassi di interesse del mercato. Il dipendente deve quindi controllarne l’andamento, verificando se ci siano state delle variazioni in corso d’opera o meno, rispetto alle condizioni che siano state pattuite in precedenza.