Cessione del quinto: la normativa della banca d’italia

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La cessione del quinto è una dicitura indicante una tipologia di prestito erogata a favore di lavoratori dipendenti o pensionati. Questa tipologia di credito prevede una rata di rimborso stabilita nella misura di un quinto dello stipendio o dell’assegno pensionistico. Questa speciale modalità di prestito viene regolata dal DPR 180 del 1950 che sancisce la possibilità per il datore di lavoro di trattenere al lavoratore un quinto dello stipendio, direttamente già nella busta paga. Si tratta quindi di una tipologia di prestito che ha notevoli comodità, più facile da ottenere e più snello a livello burocratico. Ovviamente però questa modalità di prestito è comunque sottoposto a una fitta normativa che ne regola l’erogazione.

Valutare la normativa vigente

Quando una persona si rivolge ad un istituto di credito per ottenere un prestito con cessione del quinto, dovrà individuare le opportunità migliori in base alle proprie circostanze. In questo frangente è importate valutare attentamente i tassi d’interesse medi, i quali sono regolati dalla Banca d’Italia che li rivede e li pubblica ogni tre mesi. Questo dato fornisce un parametro importantissimo per confrontare l’eventuale convenienza di un prestito con cessione del quinto erogato da un determinato istituto di credito e per valutarne la regolarità.

Nel tasso d’interesse che viene applicato al prestito si trova infatti la chiave della sua ipotetica convenienza e questo deve essere obbligatoriamente in linea con quanto espresso dalla Banca d’Italia. Un tasso troppo oneroso potrebbe infatti risultare fuori legge e non adatto all’attuale quota di mercato. Va detto però ad onor del vero che solitamente la cessione del quinto dispone di un tasso più favorevole, rispetto ad altre tipologie di prestito. Il motivo di questo fattore risiede certamente nella restituzione considerata sicura e comoda.

Aggiornamento della normativa

La Banca d’Italia ha recentemente inviato agli operatori del settore finanziario una nuova Comunicazione. All’interno di questa disposizione si trova un aggiornamento degli orientamenti della vigilanza in materia di operazioni di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Alla base di queste valutazioni, ha precisato la Banca d’Italia, vi sono importanti valutazioni e occasioni di confronto con i principali attori di questo settore. La Banca d’Italia ha precisato che sul mercato della cessione del quinto è necessario e urgente ridurre il numero di contenziosi e di assicurare una maggiore tutela dei clienti. Questa operazione ha inoltre lo scopo di mitigare i rischi operativi, reputazionali e legali per gli intermediari finanziari. A tal riguardo sono stati elaborati nuovi Orientamenti di vigilanza. Questi forniscono indicazioni sui comportamenti e le prassi che la Banca d’Italia considera conformi alle norme.

Novità introdotte dalla Banca d’Italia

La Banca d’Italia oltre a sancire periodicamente i tassi praticabili mediante il prestito con cessione del quinto, ha stabilito alcune importanti novità legislative. Tra queste troviamo:

  • Nel rispetto della normativa sulla privacy, viene sancita la possibilità e l’invito a considerare anche la condizione del nucleo familiare. Questo nei casi in cui sia rilevante per valutare l’affidabilità del debitore e la sostenibilità del debito;
  • Sono state segnalate pratiche non regolari. Spesso volte a vincolare il cliente alla stipula di una nuova operazione, anche prima che siano decorsi i termini previsti dalla legge. Tra queste condotte errate rientra anche l’erogazione di prestiti personali, concessi in anticipo rispetto al momento in cui sarebbe stato possibile il rinnovo del prestito con cessione del quinto;
  • Non è possibile contrarre una nuova cessione del quinto prima che siano stati pagati i 2/5 delle rate pattuite nel contratto di stipula.
  • È inoltre da considerarsi buona prassi indicare al cliente, “anche nell’ambito delle comunicazioni periodiche e dei conteggi estintivi”, il momento a partire dal quale è possibile rinnovare l’operazione di cessione;

Come considerare l’operato degli intermediari

Secondo quanto espresso dalla normativa prodotta dalla Banca d’Italia, gli intermediari devono per forza di cose essere responsabili del rispetto della disciplina di trasparenza da parte degli agenti di cui decidono di avvalersi. Devono inoltre adottare delle idonee misure di controllo sull’operato della loro rete distributiva e commerciale. Questo comporta anche il ricorso ad efficaci e tempestive azioni di rimedio e di segnalazione alle Autorità competenti di eventuali pratiche scorrette.

Questo tradotto in termini comuni significa che ogni cittadino, che usufruisce di un prestito con cessione del quinto, ha il pieno diritto di conoscere e veder rispettate tutte le normative contenute nel contratto di stipula. Nel caso vi fosse il ragionevole dubbio che un agente non si stesse comportando in modo corretto, è possibile richiedere all’istituto per cui lavora una verifica.

Costi resi maggiormente chiari

La banca d’Italia prevede inoltre che i costi per l’erogazione di un prestito con cessione del quinto siano chiari e ben comunicati. Questo è dovuto alla troppo frequente duplicazione delle commissioni a fronte di una identica attività, questo ha comportato troppo spesso un’ambiguità nella comunicazione dei costi.

La normativa prevede inoltre che il contratto indichi in modo chiaro i costi applicabili al finanziamento, e i diritti del consumatore al rimborso anticipato di alcune componenti in caso di estinzione anticipata. È infatti considerata buona prassi indicare gli importi da restituire in caso di estinzione anticipata anche con un esempio rappresentativo.

Dovrebbero essere espressi in forma aggregata, oltre che nel dettaglio, il totale degli oneri che non verranno restituiti al cliente in caso di estinzione anticipata. Gli schemi tariffari dovrebbero incorporare nel tasso annuo nominale (TAN) la gran parte o tutti gli oneri
connessi con il finanziamento.

Il nodo dei rimborsi

La Banca d’Italia specifica inoltre, il seguente articolo relativo ai rimborsi:

Si considera buona prassi non richiedere ai clienti forme di indennizzo ex art. 125-sexies TUB in caso di estinzione anticipata dei contratti. Almeno nei casi in cui a seguito dell’estinzione si accenda un nuovo finanziamento con cessione del quinto con lo stesso operatore”. 

Anche questa rappresenta una regola importante per un cliente. Soprattutto nel caso quest’ultimo voglia risolvere anticipatamente un contratto di un prestito con cessione del quinto e gli vengano avanzate delle pretese di questo tipo. Ciò comporta anche che ai clienti non devono essere applicati interessi di mora o altri oneri in caso di ritardi o mancati pagamenti. Purché però questi siano imputabili al datore di lavoro o all’eventuale soggetto terzo incaricato del riversamento.