Cessione del quinto ex inpdap

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La cessione del quinto è una famosa e molto praticata tipologia di prestito erogata solitamente ai lavoratori dipendenti o ai pensionati. Ciò che rende particolarmente diffusa questa tipologia di prestito è il fatto che prevede una rata di rimborso fissata nella misura di un quinto dello stipendio o dell’assegno pensionistico. Questa tipologia di prestito viene regolata dal DPR 180 del 1950 che sancisce la possibilità che il datore di lavoro trattenga al lavoratore un quinto dello stipendio, direttamente già nella busta paga. Si tratta quindi di una tipologia di prestito che ha notevoli comodità e queste possono essere tuttavia maggiori se il richiedente è un dipendente statale.

Fino a un po’ di tempo fa il collegamento tra un prestito con cessione del quinto e l’ente INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) era quasi automatico. Si tratta però, come ormai risaputo, di un ente soppresso nel 2011 con il decreto Salva Italia. La celebrità era dovuta al fatto che esercitava la funzione di erogare un prestito a tutti i dipendenti statali che lo richiedessero.

L’iscrizione nella Gestione unitaria

Con l’entrata in vigore di un cambiamento di tale portata, le categorie che prima facevano riferimento all’INPDAP sono state automaticamente iscritte alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’Inps. Questo ha comportato alcune modifiche a livello burocratico ma consente sempre ai dipendenti pubblici di accedere ai prestiti con condizioni agevolati. Questa tipologia di prestito viene erroneamente denominata prestiti INPDAP.

In questo ambito rientrano anche i finanziamenti pluriennali agevolati. Questi vengono ottenuti appunto tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione. In questo caso vengono erogati direttamente tramite l’ente pensionistico oppure indirettamente grazie all’appoggio su finanziarie accreditate e convenzionate. La scelta di una tipologia diretta di finanziamento oppure di un prestito garantito. Vediamo nel dettaglio la differenza.

I prestiti con cessione del quinto diretti

I prestiti pluriennali diretti con cessione del quinto possono essere destinati a lavoratori in attività o in pensione. Affinché venga concesso un prestito diretto è necessario che il richiede possieda:

  • anzianità di servizio pari ad almeno quattro anni;
  • a questa devono essere aggiunti almeno quattro anni di contributi versati a favore della Gestione Unitaria;
  • il richiedente deve essere in pensione o disporre di un contratto a tempo indeterminato.

Solitamente questa tipologia diretta di prestito ha una durata di restituzione compresa tra i 5 e i 10 anni. Il vantaggio di questo prestito è da riscontrare nel tasso nominale annuo generalmente più basso. A questo occorre poi aggiungere le spese di amministrazione, anche queste solitamente più basse e la polizza assicurativa obbligatoria per legge.

Prestiti con cessione del quinto indiretti

I prestiti pluriennali con cessione del quinto per coloro che dispongono di un contratto da dipendente statale o pubblico ma che non soddisfano i requisiti necessari per un prestito diretto, possono avvalersi di uno di tipo indiretto. Parliamo quindi di chi non ha quattro anni di servizio.

In questo caso l’Inps prevede che questi soggetti possano usufruire di condizioni agevolate ma debbano comunque rivolgersi ad un istituto di credito. Queste buone condizioni sono frutto di una convenzione. Anche in questo caso sarà comunque indispensabile comunque sottoscrivere una polizza assicurativa.

Caratteristiche della cessione del quinto Inps

Questa speciale tipologia di prestito consente ai dipendenti pubblici di avere accesso a condizioni molto interessanti. In entrambi i casi infatti, sia con l’erogazione diretta che con quella indiretta, il prestito ha ottime caratteristiche. Solitamente la durata massima che può essere richiesta è di 120 mesi.

Se il richiedente si rivolge ad un istituto creditizio convenzionato non è tenuto a fornire nessuna motivazione per la richiesta del prestito. Questo è valido anche per chi, pur avendo più di quattro anni di anzianità, decide di rivolgersi ad un ente convenzionato.

Questa particolare tipologia di cessione del quinto è molto vantaggiosa. Può essere richiesta dai dipendenti pubblici che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 67 anni. Nel caso in cui il numero delle rate di rimborso, non vada oltre la scadenza del contratto di lavoro, può essere richiesto anche da chi ha un contratto a tempo determinato di lunga durata.

Pensionati come fare richiesta

I pensionati che abbiano lavorato come dipendenti statali possono richiedere questo prestito. Per loro sarà necessario presentare il cedolino, indicante l’importo massimo che possono risarcire mensilmente. Qualora i pensionati si rechino in un istituto convenzionato sarà poi inviata una comunicazione all’Inps per via telematica. Questo avviene per poter concludere l’iter di richiesta.

Una modalità di prestito molto vantaggiosa

In conclusione i cosiddetti prestiti Inpdap si rivolgono dunque ad una fascia ampia di popolazione. Questi possono avere accesso a una forma di finanziamento molto interessante e conveniente. Possono rappresentare una scelta ideale sia per i dipendenti che per i pensionati. Va ovviamente ricordato che si tratta di una forma di finanziamento dedicata solo a particolari categorie di lavoratori. Rappresentano quindi un notevole vantaggio per un dipendente o un ex dipendente pubblico.