Cessione del quinto e tredicesima: tutto quel che c’è da sapere

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La cessione del quinto è una tipologia di finanziamento assai vantaggiosa per i lavoratori dipendenti. Tale cessione si effettua sullo stipendio o sulla pensione ed è il datore di lavoro a pagare la rata alla società finanziaria. Questa forma di finanziamento prevede un tasso di interesse agevolato rispetto alle altre forme di prestito. Ma cosa accade quando si parla di tredicesima associata alla cessione del quinto? Questa guida vuole aiutarvi a capirci di più quando ad essere toccata dalla cessione è appunto la tredicesima.

Come si calcola la cessione del quinto

La cessione del quinto viene calcolata approssimativamente elaborando una stima sull’ammontare dello stipendio o della pensione. Dunque, in questo calcolo devono essere considerate tutte le variabili che incidono sul reddito: straordinari e premi. Qualora vi siano anche tredicesima e quattordicesima, anche queste ultime vanno comprese nella stima. Il totale ottenuto dalla somma di tutte codeste variabili, deve essere diviso per dodici e poi per cinque. In tale modo si ottiene la rata del quinto dello stipendio che deve essere pagata al creditore.

I vantaggi

La cessione del quinto è una ottima forma di credito alla quale tutti possono accedere, anche i lavoratori considerati cattivi pagatori. Lo stipendio e la pensione, infatti, garantiscono il debito. La cessione è l’unica forma di credito alla quale i dipendenti possono accedere qualunque sia la situazione economica in cui versano (altri debiti, contingenze finanziarie). Chi richiede una cessione del quinto, può, eventualmente, rinnovarla soltanto quando abbia già estinto il 40% del piano di ammortamento.

La cessione del quinto e la tredicesima

Il calcolo della cessione del quinto deve generare una rata che corrisponda al quinto dello stipendio. Questa rata potrà essere, a volte, leggermente superiore (rispetto al 20% del netto percepito ogni mese). Cioè accade quando nel calcolo sia compresa anche la tredicesima mensilità. Molti istituti finanziari o compagnie assicurative, infatti, in questo calcolo, comprendono anche tale ulteriore mensilità. Lo stipendio lordo dal quale viene trattenuta la rata risulta aumentato.

Le rate annue sulle quali si effettua il calcolo della cessione, restano 12. A queste viene aggiunte un importo massimo pari al quinto dello stipendio netto, considerando anche la tredicesima. Come già precedentemente specificato, il preciso importo della singola rata si ottiene dividendo per cinque lo stipendio o la pensione che si percepisce ogni mese.

Il pignoramento della cessione del quinto sulla tredicesima

La tredicesima può essere soggetta a pignoramento. Questo accade soprattutto per i lavoratori dipendenti, i cui redditi possono essere pignorati fino a un quinto del loro importo. Cioè vuole dire che il datore di lavoro può trattenere solo il 20% nel caso vi siano dei debiti pendenti.

Rispetto al lavatore autonomo, quello subordinato è più svantaggiato. I suoi creditori, infatti, trovano più facilmente la fonte di reddito da pignorare con un pignoramento presso terzi. Qualora il creditore sia l’Agenzia delle Entrate, i limiti si restringono e si arriva al pignoramento di 1/10 dell’importo per redditi che arrivino fino ai 2500 euro. Anche la quattordicesima e il TFR sono soggetti a pignoramento.

I limiti della pignorabilità della tredicesima

È possibile pignorare la tredicesima e vanno applicate le stesse regole che valgono in tema di pignorabilità dello stipendio. Esistono però delle limitazioni perchè deve sempre essere garantito un minimo vitale al lavoratore.

Il minimo vitale non soggetto a pignoramento è pari a:

  • una somma corrispondente alla misura massima mensile dell’assegno sociale aumentato della metà, quando l’accredito sia avvenuto in concomitanza al pignoramento o subito dopo.
  • tre volte l’assegno sociale in caso esistano somme che siano dovute a titolo di salario, stipendio o altre indennità e che vengano accreditate sul conto del debitore, quando tale accredito sia precedente al pignoramento.

Componenti fisse e variabili del reddito

Quando si calcola, la rata della cessione del quinto, bisogna, quindi, considerare tutto quello che caratterizza il reddito fisso annuo. Non bisogna invece tenere presenti le variabili reddituali: straordinari, incentivi e premi di produzione.