Cessione del quinto della pensione e morte pensionato: cosa succede?

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Come è ormai noto, nel corso della crisi economica seguita allo scoppio della bolla dei mutui Subprime il sistema creditizio ha dato una notevole stretta alla propria politica. Una restrizione dei criteri di ammissione ai finanziamenti che è stata anche originata dal fatto che le aziende del comparto continuano ad essere gravate dai cosiddetti crediti deteriorati, ovvero quelle sofferenze derivanti dalla mancata osservanza dei piani di rientro di clienti caduti in difficoltà magari a causa della perdita del lavoro. L’accumularsi dei crediti deteriorati ha così spinto molte imprese a concedere prestiti solo in presenza di assoluta sicurezza, come quella prospettata dal godimento di uno stipendio o di una pensione.
Il risultato più evidente di questa situazione è stato la notevole crescita di una soluzione come la cessione del quinto, ovvero quel prestito che viene ripagato dal richiedente mediante una ritenuta alla fonte, di mese in mese.

Chi chiede la cessione avendo uno stipendio o una pensione non ha bisogno di produrre garanzie, perché proprio il suo appannaggio mensile lo è già. In questo caso non resta che calcolare il quinto dello stesso e impostare un piano di rientro che può andare dai 2 ai 10 anni.

La necessità di sottoscrivere una polizza assicurativa

Tra le caratteristiche salienti di una cessione del quinto occorre ricordare la sottoscrizione obbligatoria (proprio in base alla legge) di un’assicurazione in grado di tutelare l’istituto che ha concesso il credito e gli eredi del richiedente dal caso di premorienza di quest’ultimo. Ove essa non venisse stipulata, infatti, l’ente erogante sarebbe costretto a rivalersi proprio sugli eredi per rientrare del credito concesso, in quanto proprio ad essi spetta in una simile eventualità subentrare al defunto non solo nei diritti (ad esempio l’eredità), ma anche nei doveri. L’alternativa è rinunciare agli uni e agli altri.

Come funziona l’assicurazione nel quinto della pensione?

Il funzionamento del contratto di assicurazione prevede la presenza di una serie di soggetti interessati, che sono:
– l’assicurato, ovvero il soggetto che ha sottoscritto la cessione del quinto della pensione;
– il beneficiario, che è con tutta evidenza la banca o la società finanziaria che ha aderito all’ipotesi di prestare i soldi richiesti;
– l’assicurazione, che è tenuta a rimborsare all’ente erogante il corrispettivo delle rate residue del prestito in caso di decesso dell’assicurato nel corso del contratto.

Chi può richiederla e chi ne è escluso

La cessione del quinto della pensione può essere richiesta da tutti i pensionati Inps ed ex Inpdap, ovvero l’Istituto di Previdenza dei Dipendenti Pubblici che fa ora parte dell’Inps essendone confluito a seguito del riordino del sistema previdenziale disposto dal governo guidato da Mario Monti, con l’eccezione dei titolari di pensioni e assegni sociali, di invalidità civile, di assegni di sostegno al reddito, di assegni al nucleo familiare, di pensioni con contitolarità per la parte che eccede la quota spettante al richiedente il prestito e ai lavoratori prossimi alla pensione che percepiscono una prestazione finalizzata a incentivare l’esodo dal lavoro (ex art. 4, commi da 1 a 7 – ter, della Legge n. 92/2012.).

La documentazione necessaria per ottenere il prestito

Per poter ottenere il prestito occorre rispettare un iter procedurale che prevede in qualità di primo passo, la “comunicazione di cedibilità della pensione” presso qualunque sede dell’Inps. Si tratta in pratica del documento attestante l’ammontare massimo della rata, mentre per quanto concerne la quota cedibile deve essere consegnata alla banca o alla finanziaria che è chiamata ad erogare il finanziamento.
Nel caso in cui il finanziamento viene richiesto a una banca o a una società finanziaria convenzionata con l’Inps, la comunicazione di cedibilità viene determinata direttamente dall’ente, mediante un collegamento telematico con l’istituto previdenziale. I documenti da presentare quando si fa domanda possono essere scaricati dal sito dell’Inps, previa richiesta del Pin e sono:

  1. una copia del documento d’identità e del il codice fiscale;
  2. il modello ObisM, in cui sono contenuti i dati anagrafici e personali, oltre quelli relativi all’ufficio pagatore, l’importo complessivo del pagamento, le detrazioni d’imposta, le trattenute, ecc;
  3. l’ultimo cedolino della pensione e il Cud, Certificato Unico Dipendente, il quale non viene più spedito a casa ma che può essere scaricato online sul sito istituzionale dell’INPS o può essere richiesto attraverso una casella di posta elettronica certificata (PEC) o, ancora, recandosi (o delegando per iscritto un’altra persona) presso una delle sedi territoriali INPS, rivolgendosi a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) o presso un ufficio postale che abbia aderito alla rete “sportello amico”, ove il modello sarà stampato in cambio del pagamento dovuto, ovvero 2,70 euro + IVA.

Attenzione ai costi

Proprio l’obbligatorietà della polizza assicurativa che tuteli l’ente erogante in caso di decesso del pensionato che ha richiesto la cessione del quinto può far diventare scarsamente conveniente l’ipotesi di richiedere questo genere di prestito. Molto spesso, infatti, cumulando il suo costo a quelli accessori il tasso di interesse che ne scaturisce può portare alle stelle la rata mensile da restituire.

Per cercare di capire meglio la eventuale convenienza della cessione del quinto si consiglia quindi di provare a capire l’effettivo livello degli interessi, facendo leva sul TAEG, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale, che è molto più indicativo del TAN (Tasso Annuo Nominale), in quanto tiene conto di tutti i costi, anche quelli nascosti. Sotto questo aspetto va ricordato come le aziende creditizie siano solite mettere in evidenza il TAN, cercando invece di celare, per quanto possibile, il TAEG. Per poter ovviare si può comunque richiedere il modulo europeo IEBCC (conosciuto anche come SECCI), ove il parametro in questione viene riportato in bella evidenza.

Va comunque ricordato che il modo migliore per reperire una cessione del quinto in grado di risultare conveniente c’è sicuramente ed è quello rappresentato dalla consultazione di un comparatore online, ovvero uno di quei siti in cui vengono raffrontate le soluzioni prospettate dalle varie società del settore. Inoltre si consiglia proprio di considerare l’ipotesi di richiedere il prestito sul web, ove le società operanti possono offrire non solo grande rapidità nell’accoglimento della richiesta, ma anche la convenienza derivante dal fatto che operando telematicamente non devono accollarsi i costi di personali, che vengono poi scaricati sul consumatore.