Cessione del quinto al miglior taeg e tasso di interesse, migliori offerte

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Quando ci appresta a sottoscrivere un contratto di cessione del quinto, bisogna verificare l’esistenza di alcune caratteristiche fondamentali, come i tassi di interesse, il TAEG e anche l’assicurazione legata alla cessione stessa. Questa guida vuole fornirvi gli strumenti necessari per stipulare la migliore cessione del quinto.

Cessione del quinto: TAEG e tassi di interesse

Quando si stipula un contratto di cessione del quinto, bisognerebbe sempre essere informati sui tassi di interesse che gravano sullo stesso. Il contratto più vantaggioso, infatti, è quello che riduce il più possibile il costo del finanziamento. Fondamentale è dunque verificare sempre il TAN (Tasso Annuo Nominale) e il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Il TAEG, in maniera particolare, è quel tasso nel quale vengono indicate le spese accessorie. Inoltre il TAEG si applica anche sulla somma che effettivamente resta nelle mani del richiedente. Dunque, è fondamentale conoscere il valore del TAEG (che è formato dal TAN più le spese accessorie), poiché rappresenta il costo reale del finanziamento.

Ovviamente, entrambi i tassi saranno differenti a seconda del richiedente (se sia, ad esempio, lavoratore privato, pubblico o pensionato) e anche delle diverse banche o società presso le quali si effettua la richiesta di cessione del quinto. Al fine di effettuare una scelta consapevole e capire bene quale posa essere la situazione più vantaggiosa, bisogna farsi preparare diversi preventivi, anche on line, e compararli tra loro.

La cessione del quinto

La cessione del quinto è un prestito di natura personale a tasso fisso. Il nome deriva dal fatto che la rata del debito da rimborsare viene trattenuta direttamente dalla busta paga e non deve mai superare un quinto dello stipendio. La cessione non può avere durata superiore a 120 mesi. Non è necessario motivare la richiesta di tale prestito. Sarà il datore di lavoro (o l’ente pensionistico, se si è pensionati) e versare alla banca la rata di rimborso.

La cessione può essere richiesta dai lavoratori privati, pubblici (con contratto a tempo indeterminato) e dai pensionati. Anche chi possiede un contratto a tempo determinato, può chiedere la cessione ma questa deve essere estinta non oltre la scadenza del contratto. Alla stipula del contatto di cessione è legata un’assicurazione obbligatoria che tutela in caso di insolvenza del debito, in caso di rischio vita o di perdita del lavoro, per quella parte del finanziamento che eccede il TFR fino a quel momento maturato.

I documenti necessari

Per la richiesta della cessione del quinto non sono previste particolari pratiche burocratiche. Il richiedente deve presentare la documentazione anagrafica e personale e quella relativa alla sua posizione lavorativa. I pensionati presentano invece il cedolino della pensione; ai dipendenti privati e pubblici sono richieste anche l’ultima busta paga, la retribuzione annua e mensile, il certificato di stipendio e l’importo del TFR maturato sino a lì. Il lavoratore firma una delega con la quale autorizza il datore a pagare le rate alla banca o all’ente erogatore del prestito. Dunque, queste ultime chiederanno direttamente al datore di versare la quota di rimborso.

La cessione può essere rinnovata ma non prima che sia trascorso il 40% del piano di rimborso. I finanziamenti inferiori invece a 60 mesi possono essere rinnovati prima del suddetto 40% ma il nuovo prestito deve avere una durata di 10 anni.

Le spese accessorie e assicurative

Abbiamo detto che il TAEG è il tasso che prende in considerazione le spese accessorie. Gli enti che erogano il finanziamento vi includono le spese accessorie, appunto, slegate dal rimborso del capitale e dal pagamento degli interessi. Inoltre, al TAEG sono associate anche le spese assicurative. Esse sono:

  • le spese di incasso e gestione delle rate
  • le spese di istruttoria
  • l’imposta di bollo
  • le spese di chiusura della pratica

Quando si richiede una cessione del quinto, è obbligatorio stipulare una polizza assicurativa che si aggiunge al costo del finanziamento. Questa spesa va ad inglobarsi nel TAEG e cambia relativamente al rischio deciso dalla compagnia assicurativa. Dunque, se la pratica viene dichiarata poco rischiosa, la polizza inciderà un minimo sul costo totale del finanziamento; in caso contrario, si raggiungeranno cifre più elevate.

A cosa serve l’assicurazione

L’assicurazione tutela dal rischio di insolvenza del debito. Dunque, il contraente si assicura il pagamento delle rate anche se dovesse incorrere in contingenze gravi o che comunque lo rendano impossibilitato a pagare. Ovviamente, la tutela è reciproca, dunque copre anche e soprattutto l’ente erogatore del finanziamento. La compagnia assicurativa, quindi, si fa carico delle rate da pagare, quando il debitore non possa più farlo.

L’assicurazione è obbligatoria in caso di cessione del quinto. Negli altri casi di prestito, essa è facoltativa. La banca o l’ente erogatore potrebbero farla diventare una condizione imprescindibile, soprattutto in caso di importo elevato oppure quando il richiedente sia riconosciuto come un “cattivo pagatore

I migliori tassi e il rischio usura

I migliori tassi sulle cessioni sono quelli che oscillano tra il 5 e il 7%. Abbiamo già affermato quanto sia indispensabile verificare la presenza delle altre spese di finanziamento e dunque valutare il TAEG, indicatore reale del costo effettivo del prestito su base annua. Se nel TAEG non sono comprese anche le spese assicurative, come si è già specificato, allora vuol dire che è in atto una violazione della giurisprudenza da parte della banca. Se tutto è invece legalmente a posto, si può capire quanto il TAEG sia distante o meno dalla soglia di usura che viene stabilita trimestralmente dalla Banca d’Italia.

Mantenere bassa la rata

Quando si richiede la cessione del quinto, dovrebbe essere buona regola spalmare il peso delle rate su più anni, così da rendere meno gravoso il pagamento delle stesse. In questo modo l’ente erogatore sarà più propenso ad accettare il finanziamento. Se dilazionate, infatti, le rate risultano più facilmente pagabili. Il richiedente appare, agli occhi della banca, più capace di sostenere l’impegno economico. Il debitore viene sottoposto ad un controllo da parte della banca, che valuta quale sia il rapporto tra la rata da pagare e il reddito percepito.

Il contratto di cessione va analizzato bene in ogni sua parte, per evitare che si verifichino incomprensioni o spiacevoli sorprese a firma avvenuta. L’ente deve, su richiesta del debitore, fornire una copia del contratto, senza spese aggiuntive. Dopo la firma, si hanno 14 giorni per recedere dal contratto stesso.