Cessione del quinto per dipendenti sas

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Sei lavoratore dipendente presso una piccola azienda o un ente privato? Hai un contratto a tempo indeterminato? Allora puoi richiedere un prestito con cessione del quinto dello stipendio. I lavoratori presso aziende s.a.s., s.r.l., s.n.c., s.p.a. possono infatti beneficiare di numerosi vantaggi, a condizione che espongano determinate garanzie, di seguito dettagliate.

S.a.s.: di quali realtà aziendali si tratta?

L’acronimo s.a.s. sta per “società in accomandita semplice“: nel nostro diritto indica una società di persone che può esercitare sia attività commerciale che non commerciale.
Le aziende s.a.s. si caratterizzano per la presenza di due distinte categorie di soci: il socio accomandatario e il socio accomandante.
Per lavoratore s.a.s. si intende inoltre colui che svolga attività lavorativa presso realtà private, società di capitali o società di persone costituite da almeno due anni.

Cessione del quinto per dipendenti s.a.s.: condizioni dell’offerta

Per verificare la fattibilità del credito bastano pochi documenti ed informazioni; in poco tempo un consulente potrà formulare una proposta preventiva.
Il lavoratore s.a.s. che intenda avvalersi della formula di cessione del quinto deve possedere i seguenti requisiti:

  • Busta paga dimostrabile;
  • Avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • Aver maturato un’anzianità lavorativa di almeno 3 mesi.

Come per le altre forme di cessione, al cliente verrà richiesto di sottoscrivere una polizza assicurativa. Questa servirà all’ente erogatore per tutelarsi di fronte al rischio vita e il rischio impiego del contraente.

Oltre ai requisiti citati verrà anche preso in esame il ramo in cui l’azienda opera. Alcuni settori merceologici non sono infatti graditi ai partner assicurativi, in quanto non ritenuti stabili dal punto di vista economico e dunque portatori di scarse garanzie.

Come per altre forme di cessione precedentemente analizzate, anche in questo caso:

  • Il prestito è finalizzato (ma non sono richieste motivazioni).
    Vale a dire che il prestito serve per finanziare un acquisto, ma l’acquirente non deve esplicitare la motivazione al finanziatore.
    L’importo potrà dunque essere utilizzato per acquistare un bene o un servizio, o per estinguere un altro debito in essere.
  • Non viene preso in esame lo storico creditizio del richiedente.
    Non ha dunque rilevanza se il cliente abbia avuto precedentemente ritardi nei pagamenti o protesti: egli otterrà comunque il prestito mediante cessione del quinto.

Attenzione: a differenza di altri casi la cessione del quinto per i dipendenti di aziende con meno di 16 dipendenti prevede tempi di rimborso diversi. In questo caso il massimo è fissato a 60 mesi. Ricordiamo invece che, per le aziende più grandi, il tetto massimo è di 120 (dieci anni).

Cessione del quinto sas: ecco il prestito per i dipendenti privati

Ai dipendenti di aziende private, ONLUS quali S.p.A., Sapa, S.r.l., S.c.a.r.l. e società di persone viene offerta, attraverso la trattenuta in busta paga, una forma di prestito personale lievemente diversa da quello in convenzione INPS (ex INPDAP).
Si tratta di una formula ugualmente fluida, con condizioni agevolate e tassi costanti.

Avvalendosi di questo prodotto finanziario il lavoratore della piccola impresa potrà richiedere importi fino ad un massimale di 75.000 euro.
Una volta ottenuto l’importo, esso viene bonificato sul conto corrente del richiedente.

L’importo complessivo è rimborsabile con rate mensili, costanti per l’intera durata del rapporto finanziario.
Importo della rata, tasso e durata vengono infatti inizialmente concordati al momento della stipula. Il contraente potrà dunque affrontare qualsiasi spesa con serenità, dal momento che conoscerà sempre la percentuale scorporata mensilmente dal suo stipendio.

Il rimborso delle rate è competenza del datore di lavoro. L’amministrazione aziendale tratterrà fino al 20% dello stipendio netto dalla busta paga del dipendente e lo verserà all’ente finanziatore.

La tabella seguente riassume le condizioni precedentemente elencate:

Voci relative alla cessione del quinto per dipendenti di piccole imprese Dati corrispondenti
Tempo di restituzione dell’importo 60 mesi al massimo
Finalizzazione del prestito No
Rata Costante (20% del netto in busta paga)
Tasso Fisso
Possibilità di accorpare i debiti in un’unica rata Si, tramite delega di pagamento
Possibilità per protestati e cattivi pagatori Si, a condizione che essi esibiscano un contratto a tempo indeterminato.

La posizione degli enti finanziatori

Come abbiamo già avuto modo di constatare, finanziarie ed istituti bancari offrono la formule di cessione del quinto a dipendenti presso aziende anche molto piccole.
Altre formule sono destinate ai lavoratori iscritti alle gestioni ex INPDAP oppure sono lavoratori di realtà private di comprovata statura. E’ il caso di aziende parastatali o società con un numero di impiegati e collaboratori assai elevato.

Variazione dell’importo della rata: è possibile?

L’importo della rata mensile è stipulato al momento della richiesta e non supera mai il quinto dello stipendio.
Dal momento che non si tratta di un pignoramento, ma di una richiesta volontaria di finanziamento, il 20% dello stipendio rappresenta la rata massima.
Tuttavia, se si vuole espressamente richiedere un importo maggiore per accelerare l’estinzione del debito, è possibile avvalersi di diverse soluzioni:

  • Rinegoziazione della rata.
    Il lavoratore che desideri estinguere il debito con una rata più morbida, potrà dilazionare il tempo di estinzione del debito complessivo abbassando così la rata mensile.
    Questo a condizione che il debito totale sia estinto entro 10 anni al massimo.
  • Delega di pagamento.
    Avvalendosi di questa soluzione il datore di lavoro accetta il mandato irrevocabile ricevuto da parte del dipendente.
    Mediante la delega di pagamento sarà possibile dedicare al debito fino ai 2/5 dello stipendio (il 40%), mantenendo intatti i vantaggi e della cessione del quinto.

Cessione del quinto per piccole aziende: compatibilità con altri debiti

La cessione del quinto di stipendio è accessibile anche per il lavoratore della piccola impresa che abbia protesti in corso o che, in altre occasioni, abbia dimostrato scarsa puntualità nei pagamenti.
L’aspetto imprescindibile è che questi abbia uno stipendio fisso e comprovato da un contratto a tempo indeterminato.
Nel caso di cattivi pagatori o persone con protesti, questi potranno anzi consolidare tutti i debiti esistenti in un’unica macrorata mensile.
Ciò offrirà loro la comodità di pagare, mediante un’unica e più corposa trattenuta mensile, i debito singoli debiti.