Indice dei contenuti
- Caratteristiche specifiche del prestito per neoassunti
- Il contratto di lavoro a tempo indeterminato e la busta paga
- Riduzione della rata
- L’importanza della stabilità dell’impiego
- Differenze fra un neoassunto dipendente pubblico e privato
- Il trattamento di fine rapporto come garanzia
- L’assicurazione per il rischio impiego
- Limite massimo di denaro erogabile
- Tempi di rimborso
Siete stati appena assunti da una azienda o da un ente pubblico e intendete richiedere un prestito? Molti lavoratori decidono di fare domanda presso una banca affinché possano avere in anticipo una somma di denaro per affrontare delle spese economiche elevate, per acquistare una nuova casa o un’automobile.
Come sappiamo questa formula di finanziamento non è concessa a tutti ma solamente a una categoria precisa di utenti che possiedano una pensione idonea o una posizione lavorativa stabile con un contratto a tempo indeterminato e uno stipendio mensile sicuro e affidabile con il quale pagare le rate del debito.
Infatti, essendo il prestito con cessione del quinto una tipologia di finanziamento che poggia principalmente sulla certezza di una busta paga mensile sicura, e sul trattamento di fine rapporto come garanzia, possiamo immaginare che per un lavoratore appena assunto sia piuttosto complicato ottenere questo genere di prestito.
In questo articolo, dunque, cercheremo di capire se un lavoratore neoassunto possa richiedere e ottenere presso una banca un finanziamento con cessione del quinto. In questo caso vedremo di quali requisiti egli debba essere in possesso e quali sono le condizioni che gli enti di credito pongono affinché possa essere concesso loro questo prestito, con velocità e in tutta sicurezza.
Caratteristiche specifiche del prestito per neoassunti
Seppure ogni finanziamento con cessione del quinto abbia delle caratteristiche per lo più uguali per tutti i richiedenti, tuttavia ci sono delle specifiche che un neoassunto dovrebbe conoscere per quanto concerne il proprio caso specifico. Gli aspetti principali di un prestito con cessione del quinto per lavoratori appena assunti sono:
- bisogna essere stati assunti da almeno 6 mesi
- non viene richiesta la motivazione per cui viene fatta la domanda di prestito
- il finanziamento viene concesso anche con altri prestiti in corso
- può essere ottenuto anche dai cattivi pagatori
- la rata mensile resta fissa per tutta la durata del contratto
Il contratto di lavoro a tempo indeterminato e la busta paga
Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che in un finanziamento con cessione del quinto, il soggetto richiedente debba necessariamente essere un lavoratore con contratto a tempo indeterminato. Il contratto infatti, che è legato a una busta paga mensile, è la condizione indispensabile per garantire alla banca la certezza che il prestito verrà sicuramente rimborsato grazie ad un’entrata mensile fissa.
Il costo della rata da rimborsare viene sempre detratto dalla busta paga. L’importo mensile viene versato direttamente dal datore di lavoro all’istituto finanziario che ha erogato il denaro e, in tal senso, il richiedente non deve occuparsi di alcuna pratica burocratica, ma semplicemente deve solamente cercare di non perdere la posizione lavorativa che ha appena ottenuto.
Ciò significa che la somma di denaro che può essere stanziata viene valutata in base a diversi fattori quali :
- Stipendio mensile
- Stabilità dell’impiego
- Età del richiedente
- Garanzie
- Altri finanziamenti in corso
In base a questi diversi aspetti la banca provvederà a stabilire un piano di finanziamento adeguato per il cliente. Un buon piano finanziario deve essere sempre proporzionato alle reali capacità di rimborso dell’utente che ottiene il prestito.
Riduzione della rata
Un aspetto interessante circa il finanziamento con cessione del quinto per neoassunti riguarda la possibilità di ridurre la rata mensile detraibile dalla busta paga. Come abbiamo detto, infatti, per un classico prestito con cessione del quinto la detrazione è pari al 20% dello stipendio sul netto.
L’importanza della stabilità dell’impiego
La stabilità lavorativa del richiedente è fondamentale per valutare un piano di finanziamento con cessione del quinto. Allo stesso modo, per poter valutare il piano di ammortamento, ovvero la durata della restituzione del denaro in rate mensili fisse e costanti, viene stabilita in base alla solidità lavorativa.
Il fatto che un prestito con cessione del quinto non venga facilmente concesso è dovuto anche alla motivazione legata alla possibile perdita del lavoro cui il richiedente potrebbe essere soggetto.
Se invece si lavora per un ente pubblico si avranno superiori possibilità di ottenere il prestito in quanto si hanno molte più possibilità di mantenere il lavoro. A tal proposito, dunque, sarà considerata più stabile e certa anche la busta paga come fonte di rimborso del denaro.
Differenze fra un neoassunto dipendente pubblico e privato
Certamente, come possiamo immaginare, essere assunti presso un ente pubblico è diverso dall’essere assunti presso un ente privato. Questa differenza viene a determinare, in qualche modo, anche le variabili specifiche relative ad un prestito con cessione del quinto.
Diversamente, chi lavora presso un’azienda o un ente privato deve fare i conti con dei requisiti leggermente diversi. Come prima cosa bisogna avere un contratto di lavoro di almeno sei mesi e il periodo di prova deve essere stato superato. Il lavoratore deve necessariamente essere passato al contratto a tempo indeterminato.
Oltre a ciò, al cliente neoassunto presso un privato, verrà richiesta la copertura assicurativa per il rischio impiego per tutelare i creditori da eventuali insolvenze da parte del debitore.
Il trattamento di fine rapporto come garanzia
Tra le garanzie principali che la banca richiede per poter concedere un finanziamento con cessione del quinto vi è quella del trattamento di fine rapporto.
Molte banche, per concedere un prestito con cessione del quinto, richiedono questo elemento come garanzia nel caso in cui il cliente non riuscisse più a pagare le rate del rimborso. Ciò avviene affinché la banca, per tornare in possesso del denaro erogato, possa acquisire legittimamente l’importo del trattamento di fine rapporto.
Ma cosa accade ad un lavoratore neoassunto che non possieda questo requisito? Come sappiamo, il valore del denaro relativo alla liquidazione, ovvero quel denaro ottenuto dal lavoratore alla fine di un rapporto di lavoro, è una somma molto consistente che viene accumulata durante il corso degli anni lavorativi e viene calcolato in base a:
- stabilità lavorativa
- stipendio percepito
- anni di lavoro maturato
Come è facile immaginare, un lavoratore appena assunto da un’azienda o da un’amministrazione pubblica, non ha avuto il tempo materiale per far maturare una somma adeguata del trattamento di fine rapporto. Pertanto, egli non potrà certo indicarlo come garanzia per ottenere il prestito. Molte volte, proprio per questo specifico motivo, un neoassunto viene esonerato dalla richiesta di un finanziamento con cessione del quinto.
In altri casi, diversamente, verranno richiesti diversi requisiti che possano avere la funzione di garanzie, affinché possano sostituire adeguatamente il trattamento di fine rapporto. Certamente, il cliente deve essere in possesso di tali garanzie sostitutive.
L’assicurazione per il rischio impiego
Come abbiamo detto, per un lavoratore neoassunto che non disponga del denaro del trattamento di fine rapporto può essere richiesto di stipulare, direttamente presso l’istituto di credito, un’assicurazione come ulteriore garanzia di pagamento.
Certamente vi saranno dei costi aggiuntivi che il richiedente dovrà pagare per rimborsare le spese dell’assicurazione. Uno fra questi costi accessori è sicuramente il premio unico che la banca ha stipulato a suo carico e beneficio. L’importo delle coperture assicurative, dunque, viene trattenuto direttamente dall’istituto di credito che provvede a trattenere l’importo al netto di questo genere di spese.
Limite massimo di denaro erogabile
Per le motivazioni che abbiamo appena valutato, seppure il prestito con cessione del quinto non sia facilmente ottenibile da un neoassunto tuttavia non è neanche impossibile che una banca possa concederlo. Certamente bisogna sapere che vi saranno delle limitazioni che il richiedente dovrà rispettare.
Una prima limitazione è quella relativa alla somma di denaro erogabile. Come sappiamo, infatti, in un finanziamento con cessione del quinto, è possibile concedere fino a una somma massima di 60.000 euro.
Tempi di rimborso
In ogni prestito vengono stabiliti dei tempi di rimborso entro i quali i debitori devono ripagare mensilmente le rate relative al prestito. In un finanziamento con cessione del quinto i tempi di rimborso possono andare da un minimo di 48 mesi a un massimo di 10 anni.
Tanto il denaro erogabile quanto i tempi di rimborso, però, possono variare a seconda della stabilità lavorativa del dipendente. Da questa infatti, dipenderà la valutazione del piano di ammortamento secondo i requisiti di ogni singolo cliente.