Cessione del quinto e fondo pensione aperto

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La cessione del quinto è una tipologia di prestito molto diffusa. Il suo grande successo e la sua capillarità dipendono dalla sua grande comodità. Il prestito con cessione del quinto infatti prevede una rata di rimborso fissata nella misura di un quinto dello stipendio o dell’assegno pensionistico. Questa tipologia di prestito viene regolata dal DPR 180 del 1950 che sancisce la possibilità che il datore di lavoro trattenga al lavoratore un quinto dello stipendio, direttamente già nella busta paga.

La posizione di previdenza complementare può essere utilizzata come garanzia per un prestito con cessione del quinto. In pratica in questo caso la previdenza complementare va a rappresentare l’utile elemento di garanzia per la concessione del credito. In questo modo il prestito viene risarcito normalmente con la cessione del quinto dello stipendio sulla busta paga. L’importo della rata è sempre stabilito nella misura di un quinto, al netto di straordinari e premi di produzione. A garanzia del rischio legato al prestito è però posto il trattamento pensionistico, vediamo come.

Come può agire chi è iscritto ad un fondo pensione

Il lavoratore dipendente iscritto ad un fondo pensione, che volesse richiedere un prestito con cessione del quinto, avrebbe comunque ottime possibilità di ottenerlo. Nel caso in cui il TFR non venisse versato dal lavoratore in azienda ma fosse riservato ad un fondo pensione, sarebbe quest’ultimo a rappresentare la garanzia per il credito. Questo è un passaggio molto importante di cui prendere conoscenza. Solitamente infatti è il Tfr a rappresentare la garanzia necessaria richiesta.

In questo caso sarebbe opportuno procedere con una comunicazione del contratto di finanziamento tramite cessione del quinto all’istituto di credito. Con questa circostanza si farà così ricorso alla normativa di previdenza complementare contenuta nel decreto legislativo 252 del 2005. Questa prevede che le prestazioni al pensionamento, compresa l’anticipazione per spese sanitarie, siano cedibili, sequestrabili e pignorabili nei limiti previsti per la pensione di base. Ciò significa, in termini pratici, che il fondo pensione può rappresentare una garanzia per il prestito.

Questo importo, maturato con il Tfr destinato alla previdenza complementare e comprensivo dei rendimenti e degli ulteriori contributi versati dal contribuente può essere utilizzato per restituite all’istituto di credito il prestito concesso. In questo caso infatti, l’istituto di credito potrebbe agire in forma autonoma presentando al fondo pensione la propria delega al riscatto e rifacendosi direttamente sulla posizione nel caso di mancata restituzione del prestito. 

Quali sono le linee guida in materia

Il sempre maggiore utilizzo dei fondi pensione come garanzia per la concessione di un prestito con cessione del quinto, ha reso necessaria una regolamentazione in materia. Per questa ragione i maggiori istituti pensionistici hanno emanato le linee guida per la cessione del quinto.

Lo scopo di queste normative è quello di uniformare le pratiche, creando uno standard comune tra i richiedenti. In questo modo i fondi pensione possono rappresentare la necessaria garanzia. Affinché questo avvenga il fondo deve soddisfare i requisiti minimi di efficienza e le procedure per agevolare le relazioni e lo scambio di informazioni. Queste valutazioni avverranno autonomamente con uno scambio tra istituti di credito e forme pensionistiche complementari.

L’osservatorio sulla cessione del V dello stipendio è composto da rappresentati di Assofondipensione, Mefop e Ufi è recentemente tornato a pronunciarsi sulla garanzie offerte delle posizioni di previdenza complementare.

Cessione del quinto e fondo pensione aperto

Si parla di fondo pensione aperto quando vi è un qualsiasi fondo pensionistico creato e gestito da banche,  assicurazioni,  Società di gestione risparmi o Società di intermediazione mobiliare. L’adesione in questo caso avviene in forma individuale o su base collettiva dei lavoratori, nel caso in cui il regolamento del conto lo preveda.

In quest’ultimo caso si verifica un accordo tra il Fondo pensionistico e l’azienda, relativo alle modalità e ai termini di adesione dei dipendenti. In pratica si tratta di un fondo aperto a tutti, a prescindere dalla propria posizione lavorativa e che permette comunque di avere una garanzia per il prestito con cessione del quinto.

Differenze tra un fondo pensione aperto ed uno chiuso

Il fondo pensione chiuso, definito spesso anche negoziale, rappresenta invece un fondo destinato ad alcune specifiche categorie professionali. In alcuni casi viene concesso anche ai dipendenti di alcune grandi aziende. Questi fondi sono quindi definiti chiusi perché non accessibili per tutti.

La loro realizzazione è frutto del lavoro di contrattazione delle associazioni di categoria e dei sindacati. I Fondi pensione chiusi in alcuni casi possono anche essere legati ad un determinato ambito territoriale. Questo può rappresentare una provincia autonoma o una Regione.

Tiriamo le somme

In conclusione quindi un lavoratore che disponga di un fondo pensionistico può richiedere un prestito con cessione del quinto. Sarà in questo caso il fondo pensionistico stesso a rappresentare la garanzia per il prestito, insieme all’assicurazione obbligatoria per legge. Con una cessione del quinto in corso però occorre sapere che decade la possibilità dell’iscritto di poter chiedere anticipazioni, ad eccezione dei casi in cui le anticipazioni vengano richieste per motivi sanitari.

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Davide Bagnoli è un giornalista iscritto all'albo dell'Emilia Romagna. Nella sua carriera si è occupato di tematiche tra loro molto diverse ma ha sempre cercato di farlo con passione e con il sorriso sulle labbra. Quando possibile cerca di trasmettere il suo sorriso anche ai lettori, ama molto scrivere e questo lo ha portato a pubblicare due libri. Ha alle spalle vari anni di esperienza come articolista e redattore di guide nel settore economico.