Indice dei contenuti
- Un prestito facilmente accessibile
- Come presentare la domanda
- Una valida alternativa all'ipoteca
- Gli importi dei prestiti cambializzati
- Tirando le somme
Ottenere un prestito con cessione del quinto potrebbe essere molto difficoltoso per cattivi pagatori o protestati. Questa condizione potrebbe facilmente comportare l’esclusione della concessione del credito, in base alle politiche applicate dalla maggior parte degli istituti di credito. Esiste allora per i cosiddetti cattivi pagatori la possibilità di accedere a qualche forma di prestito? Sì la risposta è positiva. Esiste infatti una forma di credito per la quale non è necessario avere uno stipendio fisso o disporre di particolari condizioni. Stiamo parlando del prestito incentrato sul sistema a cambiali, detto appunto il prestito cambializzato. Una tipologia di credito che sembra essere l’unica a disposizione di coloro che sono iscritti nelle banche dati Crif e Ctc. Solitamente questo prestito è ideale per coloro che per un motivo particolare non possono accedere ad un prestito con cessione del quinto.
Un prestito facilmente accessibile
Come presentare la domanda
Il cattivo pagatore che intende avvalersi di un prestito cambializzato, e quindi non con cessione del quinto presumibilmente non potrà offrire garanzie reddituali certe derivanti da attività lavorative. In questo caso sarà quindi necessario presentare delle certezze alternative. Quali possono essere queste garanzie? solitamente vengono individuate in beni immobili, ovvero di uno o più immobili. In alternativa possono essere anche beni mobili,ovvero oggetti di un certo valore.
Se invece il cattivo pagatore disponesse di una busta paga e quindi di uno stipendio regolare potrà accedere al credito presentando il Cud. Se invece si tratta di un pensionato sarà necessario presentare il cedolino della pensione, mentre se si è un lavoratore autonomo si dovrà esibire il modello unico. Questa documentazione in alcuni casi potrebbe non essere ritenuta sufficiente e pertanto l’istituto di credito potrebbe richiedere ulteriori garanzie come appunto un garante o un’ipoteca.
Occorre però tenere ben presente che con questa tipologia di prestito il creditore potrebbe richiedere il pignoramento dei beni. A questo farebbe seguito la vendita all’asta, nel caso in cui il debitore non riuscisse ad adempiere ai suoi oneri di restituzione. Qualora questa ipotesi si concretizzasse e si verificasse la vendita all’asta, il creditore potrebbe ottenere “solo” quanto gli spetta per chiudere il debito e l’eventuale parte eccedente spetterebbe ovviamente all’ex proprietario. Questa è però un’ipotesi da scongiurare assolutamente.
Una valida alternativa all’ipoteca
Qualora il richiedente non disponesse di beni mobili o immobili ipotecabili, oppure non avesse comprensibilmente la volontà di ipotecarli, l’unica alternativa per l’ottenimento del prestito cambializzato per cattivi pagatori sarebbe la presenza di un garante considerato affidabile. Quest’ultimo risulterà tale quando sarà privo di mancate restituzioni nella propria storia creditizia e possibilmente senza altri oneri di restituzione. Il garante considerato affidabile dovrebbe inoltre disporre di un reddito certo derivante da lavoro subordinato o da una pensione previdenziale.
Gli importi dei prestiti cambializzati
La cifra che si può ottenere con un prestito cambializzato è mediamente più basso rispetto ai prestiti con cessione del quinto. In ogni caso l’importo ottenibile dipende sempre e unicamente dalle garanzie offerte. Ad esempio, in linea generale, un prestito che avrà come garanzie un bene mobile avrà solitamente un importo più basso rispetto ad un prestito che vanta come garanzia un bene immobile. Ricordiamo inoltre che, secondo la normativa italiana, sono annoverabili tra i beni mobili tutti i beni che non sono ricompresi nel novero dei beni immobili. Sono definiti come tali dall’articolo 812, terzo comma del codice civile italiano.
In ogni caso è possibile alzare l’importo ottenuto mediante un prestito cambializzato, presentando uno o più garanti oppure disponendo di immobili sui quali è possibile iscrivere un’ipoteca a garanzia del prestito. Questa seconda ipotesi è quella generalmente più praticata e praticabile da chi ha la certezza di poter restituire il proprio prestito, o da chi dispone di immobili inutilizzati.
Questa seconda tipologia permette di ottenere anche grosse somme di denaro, in tempi molto brevi. Solitamente infatti gli importi concessi attraverso i prestiti cambializzati oscillano tra i 2.500 e i 50.000 euro, mentre la durata del rimborso va da uno a un massimo di dieci anni. Ipotecando immobili di grande valore è possibile ottenere però cifre molto più alte.
Tirando le somme
Quindi in conclusione possiamo affermare che l’importo massimo richiedibile sarà direttamente proporzionale al valore dei beni presentati, di cui dispone il richiedente del prestito. Quindi maggiore sarà il valore dell’immobile ipotecato, maggiore sarà l’ammontare del prestito. Non è ovviamente possibile ipotecare immobili su cui pendono già altre ipoteche o immobili soggetti al pagamento di un mutuo.
Questa rappresenta una valida alternativa per cattivi pagatori che non possono accedere ad un prestito con cessione del quinto. Tuttavia è bene ponderare attentamente questa possibilità, valutandone attentamente condizioni, tassi applicati, rischi e possibili sviluppi. Non è mai una decisione da prendere alla leggera e sarebbe buona norma valutare prima se esiste la possibilità per il cattivo pagatore di essere rimosso dalle liste dei cattivi pagatori. Questo consentirebbe probabilmente poi di accedere ad un prestito con condizioni migliori.