Cessione del quinto e mutuo: casistiche, possibilità, cosa conviene

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Cosa succede in caso di coesistenza di mutuo e cessione del quinto? Questi due aspetti possono convivere facilmente? In questo articolo ci occuperemo di dare risposta a questa domanda in modo esauriente. La cessione del quinto è una forma di credito regolata dal DPR 180 del 1950 che sancisce la possibilità che il datore di lavoro trattenga al lavoratore un quinto dello stipendio, direttamente già nella busta paga. La sua diffusione è dovuta quindi alla sua grande comodità, in quanto presuppone una delega di pagamento che viene lasciata direttamente al datore di lavoro.

Da una prima analisi della tematica risulta quindi già evidente che cessione del quinto e mutuo possono coesistere, nonostante le diverse modalità di pagamento della rata mensile. La cessione del quinto viene decurtata automaticamente dalla busta paga, mentre il mutuo viene corrisposto mensilmente con addebito sul conto corrente. In pratica quindi non vi è nessuna norma che in termini teorici e o pratici possa impedire ad un debitore di richiedere entrambi queste forme di finanziamento. Vediamo però alcuni casi specifici e le conseguenti ripercussioni.

Mutuo e cessione del quinto coesistono

Cessione del quinto e mutuo sono sottoposti a delle specifiche regole. La rata della cessione del quinto non può mai superare un quinto dello stipendio, al netto di straordinari o premi di produzione. Le rate del mutuo invece vengono solitamente fissate in modo da non superare il 30% dello stipendio mensile. Questo accorgimento non rappresenta una regola vincolante, a differenza di quello della cessione del quinto. Quando viene adottato però permette al debitore di disporre di una porzione di reddito sufficiente per far fronte a tutte le altre spese mensili.

Se alla soglia del 20% della cessione del quinto, aggiungiamo la rata del mutuo che ipotizziamo rappresentare il 30% dello stipendio, al richiedente resterebbe a disposizione il 50% del suo stipendio. Si tratta di una soglia importante ma che solitamente permette ancora di vivere in modo adeguato. Se la percentuale di incidenza sullo stipendio fosse ancora più alta invece, la situazione potrebbe complicarsi.

In questo caso entrerebbe in gioco la valutazione dell’ente creditizio, che dovrebbe far luce sulla reale fattibilità dell’operazione. Se il reddito residuo risultasse tale da garantire la copertura di tutte le spese correnti, la Cessione del Quinto verrebbe concessa anche in presenza di un mutuo. Va detto che solitamente gli istituti di credito non hanno canoni molto stringenti su questo punto e che le valutazioni possono variare da una finanziaria all’altra.

Richiedere prima la cessione del quinto o il mutuo?

Vi sono differenze sostanziali in base a quale delle due forme di credito viene accesa per prima? Fondamentalmente no, almeno in termini di legge. Se al momento della richiesta di un prestito con cessione del quinto, sul debitore gravasse già la restituzione del mutuo, verrebbe calcolata, come detto, l’incidenza sullo stipendio.

La stessa cosa avverrebbe anche nel caso in cui fosse il mutuo ad essere richiesto in presenza di una cessione del quinto. In ogni caso è molto più facile che una cessione del quinto venga concessa in presenza di un mutuo, piuttosto che il contrario. Il mutuo infatti solitamente ha bisogno di molte più garanzie.

Come richiedere una cessione del quinto in presenza del mutuo

Il caso più frequente e più facile da affrontare è quindi quello relativo ad un richiedente di una cessione del quinto che in passato abbia acceso un mutuo. La cessione del quinto verrebbe facilmente concessa, se richiesta da un lavoratore con contratto a tempo indeterminato o da un pensionato, anche in questo caso. Sono pochi infatti i casi in cui questa possibilità verrebbe negata e probabilmente in presenza di mutui che coprono almeno la metà della busta paga.

La cessione del quinto è un prestito a tasso fisso e questo facilita il calcolo della sua reale incidenza sul debitore. Si tratta quindi di un prestito considerato sostenibile e pratico, grazie alle modalità di restituzione e alle condizioni applicate. A garantire poi tutti gli interessi del creditore vi è poi l’assicurazione, obbligatoria per legge e sempre sottoscritta.

Le rate di restituzione di un prestito con cessione del quinto sono sempre comprese tra un minimo di 24 mesi, fino ad un massimo di 120. Questo prestito può essere richiesto anche da protestati, cattivi pagatori e, come abbiamo visto, anche da chi possiede un mutuo. Cosa accadrebbe però nel caso in cui il debitore non risultasse abbastanza sicuro per ottenere un prestito con cessione del quinto? In questo caso il richiedente dovrebbe virare su un prestito personale con garante, ovviamente se ha la possibilità di poter presentare un garante considerato affidabile dal punto di vista creditizio.

Tirando le somme

In conclusione quindi il prestito con cessione del quinto e il mutuo possono coesistere. Se al momento della richiesta del prestito esiste già un mutuo, il prestito dovrebbe essere comunque concesso. A meno che non vada ad intaccare le “soglie minime” di sopravvivenza. Diversamente nel caso, più raro, in cui fosse il prestito con cessione del quinto ad essere esistente prima della richiesta di un mutuo, la situazione potrebbe complicarsi e l’istituto di credito potrebbe richiedere la presenza di un garante per la concessione del mutuo.

Non vi sono vizi di forma che impediscano a queste due componenti di coesistere. Ovviamente però chi ha già contratto un mutuo deve valutare attentamente se può davvero farsi carico di una cessione del quinto, evitando “passi più lunghi della gamba”. A tal riguardo è molto importante valutare attentamente i preventivi, richiedendone almeno tre in modo da poter identificare quello con le condizioni migliori. Non vi è infatti una finanziaria migliore in assoluto ma una più adatta alle particolari circostanze del richiedente in quello specifico momento.

Molto può infatti variare con le offerte lanciate dai vari istituti di credito e con il confronto reali dei costi accessori. Il TAEG è un parametro molto importante, molto più del TAN, in quanto consente di comprendere il reale costo del finanziamento comprensivo dei costi obbligatori per la sua accensione. Infine è consigliabile diffidare delle simulazioni in quanto non offrono mai un quadro totalmente esatto dei costi e non sono vincolanti. Per scegliere il prodotto giusto servono sempre dei preventivi.

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Davide Bagnoli è un giornalista iscritto all'albo dell'Emilia Romagna. Nella sua carriera si è occupato di tematiche tra loro molto diverse ma ha sempre cercato di farlo con passione e con il sorriso sulle labbra. Quando possibile cerca di trasmettere il suo sorriso anche ai lettori, ama molto scrivere e questo lo ha portato a pubblicare due libri. Ha alle spalle vari anni di esperienza come articolista e redattore di guide nel settore economico.