Indice dei contenuti
- Cos'è la cessione del quinto: caratteristiche
- Cessione senza intermediari
- La "facilità" della cessione del quinto
- Cosa si fa prima di concludere il contratto
- Rinnovo, estinzione e recesso
- L'Arbitro bancario finanziario
La cessione del quinto è un tipo di prestito che può essere richiesto da pensionati e pubblici dipendenti. La richiesta non prevede particolari pastoie burocratiche e la concessione è immediata. Questa guida vi spiega come richiederla anche senza la presenza di intermediari.
Cos’è la cessione del quinto: caratteristiche
La cessione del quinto è un forma di prestito assai richiesta dai lavoratori dello stato (o dai pensionati) in quanto l’importo massimo della rata di rimborso non può mai superare 1/5 dello stipendio (o della pensione). Il debito può avere durata minima di 24 mesi e massima di 120 mesi. Per ciò che concerne i pensionati, essi possono richiederlo anche non oltre il 90° anno di età. Nel momento in cui si stipula un contratto di cessione del quinto, sarà il datore di lavoro a dover pagare la rata di rimborso all’ente creditizio; inoltre la società finanziaria pretende anche la stipula di un’assicurazione sui rischi relativi alla vita e all’impiego del dipendente.
Se il lavoratore dovesse perdere il lavoro, infatti, l’assicurazione interverrebbe rivalendosi poi su questi, attaccando il TFR che egli ha maturato sino a quel momento. In caso di “rischio della vita”, l’assicurazione che interviene non potrà poi rivalersi nei confronti degli eredi. La cessione del quinto non prevede giustificativi di spesa ed è facile da ottenere. Possono accedervi, ad esempio, anche i cattivi pagatori, iscritti al CRIF. Dunque, con la cessione si può far fronte ad esigenze impellenti in brevissimo tempo.
Cessione senza intermediari
Chi desideri un prestito tramite la cessione del quinto dello stipendio, solitamente si rivolge ad un mediatore creditizio che sia iscritto nell’albo tenuto dalla Banca d’Italia. Il mediatore creditizio fa da tramite tra il cliente e le banche presso le quali il prestito viene richiesto. Saranno le banche (o gli istituti creditizi) a pagare il compenso del mediatore.
Vi è poi la figura dell’agente in attività finanziaria che svolge mansioni più ampie rispetto al mediatore e la cui figura è inserita nell’albo della Banca d’Italia, chiamato “Agenti in attività finanziaria”.
Di solito per richiedere un prestito ci si affida ad un intermediario appunto, il quale si preoccupa di allestire la pratica e dialogare con gli erogatori del finanziamento. Esistono però oggi delle banche e degli istituti di credito che erogano il prestito direttamente, senza che intervengano spese di intermediazione. Rivolgersi ad intermediari, dunque, diventa superfluo. Questi istituti hanno infatti reti di agenti che garantiscono la loro presenza costante sin dai primi approcci con il cliente. Questo rapporto dura fino a quando il prestito non venga effettivamente concesso. In tale fase le esigenze del richiedente vengono messe al primo posto con rispetto e considerazione.
La “facilità” della cessione del quinto
La cessione del quinto senza intermediari diviene, dunque, facile, veloce ed il procedimento è assai più snello. Anche dal punto di vista economico il risparmio è notevole. Questo tipo di finanziamento prevede un rimborso in busta paga. Il rischio di insolvenza del debitore è assai basso. Il datore di lavoro, come ben sappiamo, è tenuto al pagamento della rata mensile. Lui trattiene la somma dalla suddetta busta paga del suo dipendente.
Ovviamente, prima di sottoscrivere un contratto di cessione del quinto dello stipendio (o della pensione) e bene valutare alcune altre voci di spesa che incidono sulla rata mensile. Queste spese sono:
- Spese di istruttoria, relative alla valutazione e alla gestione della domanda sostenuta dalla banca nel momento dell’erogazione del prestito;
- Tan, cioè il tasso annuo nominale. Esso è il tasso di interesse che viene applicato all’importo lordo del finanziamento. Il Tan non considera le spese di istruttoria.
- Taeg, cioè il tasso annuo effettivo globale. Esso è il costo del finanziamento che è a carico del cliente; il Taeg considera anche le spese di istruttoria oltre che gli interessi calcolati.
Cosa si fa prima di concludere il contratto
Prima che il contratto sia concluso, il richiedente deve ricevere il manuale “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori” nel quale sono descritte tutte le caratteristiche ed i costi relativi al prestito richiesto. Come sappiamo, al prestito è legata la polizza sul rischio vita e sul rischio dell’impiego. Queste assicurazioni tutelano il cliente e i loro costi possono essere a carico del debitore, soprattutto se pensionato.
Dunque, quando ci si appresta a chiedere una cessione del quinto, è sempre bene sapere se se ne potrà sostenere il costo. Quest’ultimo, infatti, potrebbe incidere in maniera onerosa sul budget familiare.
Rinnovo, estinzione e recesso
La cessione del quinto che duri 5 anni può essere rinnovata non prima che siano trascorsi 2 anni e soltanto se il cliente ha rimborsato il 40% delle rate. In occasione del rinnovo, il vecchio finanziamento si estingue e il cliente riceve il rimborso dei costi relativi ad ogni rata prevista.
Quando si estingue l’importo dovuto, il finanziamento termina. Il cliente può anche decidere di estinguere anticipatamente il debito. La legge prevede delle penali quando il finanziamento si estingua quando alla scadenza del contratto manchi più di un anno. In tale circostanza, viene applicata una mora dell’1%. Se alla cadenza manchi invece meno di un anno, la mora sarà dello 0,5%.
Il cliente può anche recedere dal contratto entro 14 giorni dalla stipula. Tale diritto di recesso deve essere comunicato all’ente erogatore. Entro 30 giorni si restituisce il capitale o gli interessi maturati stabiliti per contratto. Il lavoratore, in caso di recesso, è tenuto a pagare al finanziatore l’imposta sostitutiva pagata al datore di lavoro e all’ente pensionistico
L’Arbitro bancario finanziario
Quando ci si appresta a sottoscrivere una cessione del quinto, è bene prendere tutte le informazioni del caso. Questo per evitare fraintendimenti che possano indurre a contrarre debiti difficili da pagare. Se in costanza di contratto, sorgano dei problemi, il consumatore può rivolgersi, con un reclamo, all’Arbitro bancario finanziario (Abf) che lo aiuterà a risolvere la questione in maniera economica e in tempi brevi.