Indice dei contenuti
- La cessione del quinto: caratteristiche
- Esempi di cessione del quinto
- I beneficiari della cessione del quinto
- La cessione per i cattivi pagatori, neo assunti e cassintegrati
- Come scegliere la cessione del quinto
- Il modulo Secci
- Vantaggio della cessione del quinto
La cessione del quinto: caratteristiche
La cessione del quinto è un prestito “comodo”, in quanto, come sappiamo, la restituzione del debito avviene attraverso delle rate mensili trattenute direttamente nella busta paga del lavoratore. L’importo massimo della rata non può mai superare un quinto dello stipendio mensile netto. Il datore di lavoro (o l’ente pensionistico) sarà l’unico a preoccuparsi di pagarle alla banca o all’Istituto finanziario che concede il prestito. Il tasso di quest’ultimo resta fisso fino all’estinzione e l’importo della rata è costante per tutto il periodo. La cessione viene concessa in tempi assai rapidi, senza particolari pratiche burocratiche. Inoltre, i dipendenti possono anche ricevere un anticipo sull’importo finanziato. La durata massima del prestito arriva fino a 120 mesi e non può essere inferiore ai 24.
Al momento della stipula del contratto di cessione del quinto con la banca o la società finanziaria, queste ultime possono richiedere un’assicurazione sulla vita e sui rischi legati al lavoro. In questo ultimo caso, l’assicurazione interviene ma poi si rivale sugli eredi del debitore, nei limiti del TFR che questi ha fino ad allora maturato. Nei casi di rischio della vita, l’assicurazione non può rivalersi sugli eredi.
Esempi di cessione del quinto
La cessione del quinto è un prestito che sa adattarsi a diverse situazioni contingenti e permette di avere liquidità in tempi brevi e senza pastoie burocratiche. La cessione del quinto può essere richiesta da:
- dipendenti pubblici o statali
- dipendenti di aziende private
- pensionati
- cassintegrati
- cattivi pagatori
- neoassunti
La documentazione che essi devono presentare è minima e si tratta nello specifico di: un documento di riconoscimento, il codice fiscale, il certificato dello stipendio, l’ultima busta paga e il certificato di benestare dell’azienda che si impegna a pagare le rate di rimborso alla banca o all’istituto finanziario.
I beneficiari della cessione del quinto
La cessione del quinto cambia a seconda di chi ne faccia richiesta. Ciascuno infatti possiede una propria posizione lavorativa e finanziaria e dunque chiederà di rimborsare in maniera diversa la rata mensile.
I lavoratori a tempo indeterminato hanno un piano di ammortamento che non può superare la durata del contratto di lavoro. Essi devono stipulare un’assicurazione contro il rischio della vita e dell’impiego che liberi di familiari e gli eredi dall’obbligo di continuare a pagare in caso di morte o perdita del lavoro da parte del debitore. Per ottenere la cessione, il lavoratore a tempo indeterminato deve avere un’anzianità di almeno tre mesi.
Per i pensionati Inps ed ex INPDAP è prevista una formula che va dai 24 mesi fino ai 10 anni, se si parla di somme più elevate. La rata non può superare un quinto della pensione netta ed è richiesta l’assicurazione obbligatoria a tutela del rischio di morte del debitore. Nel caso dei pensionati, la rata non deve mai intaccare l’importo delle pensione minima stabilita alla legge.
La cessione per i cattivi pagatori, neo assunti e cassintegrati
I neo assunti che hanno firmato da poco un contratto di lavoro, di qualunque tipologia esso sia, dunque anche precario, possono accedere alla cessione del quinto. La durata del rimborso del prestito però non deve superare quella del contratto stesso. La somma che potrà essere concessa, dipende esclusivamente dalle contingenze relative all’azienda e al numero di dipendenti di questa.
Anche i cattivi pagatori, cioè quelli con una posizione debitoria difficile, iscritti anche nel CRIF, possono accedere alla cessione del quinto. Viene loro chiesta però la disponibilità del TFR, così che la banca possa rivalersi su quest’ultimo in caso di insolvenza del debito.
Come scegliere la cessione del quinto
Scegliere la cessione del quinto vuol dire effettuare una serie di valutazioni. Innanzitutto bisogna capire quale sia quella che maggiormente si adatta alle esigenze economiche e reddituali. L’importo massimo erogabile dipende poi da alcuni fattori e cioè: l’anzianità lavorativa, la retribuzione mensile e il TFR accumulato sino a quel momento. Quando il TFR consta di una cifra consistente, la banca eroga una somma maggiore perchè si sente più garantita in caso di insolvenza.
Bisogna inoltre tenere presente:
- TAN, che è l’interesse che viene applicato all’importo lordo finanziato
- Le spese accessorie, cioè i costi secondari del finanziamento (spese istruttorie, assicurative obbligatorie e commissione delle banche).
- TAEG, che è l’indicatore reale del costo del finanziamento, comprensivo di tutte le spese suddette.
- Il piano di ammortamento, cioè il capitale erogato, la durata del rimborso e l’importo delle rate, indicatori che fanno capire a chi si indebita se potrà o meno affrontare le spese.
Il modulo Secci
Il mediatore creditizio, prima della stipula del contratto, deve consegnare al cliente che si indebita il modulo Secci, documento obbligatorio che contiene tutte le informazioni relative all’offerta. In tal modo, il debitore può valutare in maniera trasparente l’offerta. Nel Secci ci sono le condizioni contrattuali relative alle esigenze del cliente. Il cliente saprà così quali sono le varie offerte presenti sul mercato, sceglierà quella che meglio si adatti alle sue esigenze ed eviterà spiacevoli insolvenze future.
Vantaggio della cessione del quinto
La cessione è davvero un prestito vantaggioso per le categorie suddette. Comporta pochissimi oneri, è veloce e adattabile alle esigenze economiche più svariate. La cessione può anche essere rinnovata, come spesso accade nel mercato finanziario. Con un nuovo contratto si estingue la cessione precedente che viene incorporata nel nuovo debito insieme al nuovo capitale erogato e a tutte le spese e le commissioni previste.