Cessione del quinto procedura

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In questo articolo ci occuperemo della procedura necessaria per richiedere un prestito con cessione del quinto. Si tratta di una prassi ormai molto consolidata da seguire però con attenzione, soprattutto nei passaggi più delicati. Il prestito con cessione del quinto è una tipologia di prestito ampiamente praticata. Questa terminologia infatti si riferisce ad un prestito erogato solitamente ai lavoratori dipendenti o ai pensionati, la quale prevede una rata di rimborso fissata nella misura di un quinto dello stipendio o dell’assegno pensionistico.

Il prestito con cessione del quinto è regolato dal DPR 180 del 1950 che sancisce la possibilità che il datore di lavoro trattenga al lavoratore un quinto dello stipendio, direttamente già nella busta paga. Si tratta quindi di un prestito che offre molte comodità. Vediamo qual’è la procedura da seguire per la richiesta.

Prima fase: progettazione

Quella che potremmo un po’ fantasiosamente definire la fase di “progettazione” è la più importante. Si riferisce alla ricerca e alla selezione di un prestito con cessione del quinto con condizioni vantaggiose. Occorre sempre ricordare infatti che, anche in ambito finanziario, “presto e bene non stanno insieme”. Serve quindi del tempo per individuare quelle che possono essere le condizioni migliori. Infatti non esiste un istituto di credito o una banca che confezioni prestiti in assoluto più convenienti. I prodotti finanziari si differenziano per categorie di clienti e possono differire molto.

Per fare un esempio, un impiegato che dispone di un contratto a tempo indeterminato nel settore privato e lavora nella stessa azienda potrebbe trovare un prestito conveniente presso la banca BNP Paribas, mentre un lavoratore del settore pubblico potrebbe incontrare condizioni più vantaggiose in un istituto di credito, ad esempio Pitagora o Agos.

Si tratta soltanto di esempi puramente esemplificative, in quanto le condizioni variano dalla valutazione creditizia del richiedente. Possono dipendere anche da eventuali offerte presenti sul mercato. Tutte queste variabili sono sempre valutabili con i preventivi. Questi consentono di:

  • determinare il reale costo di un prestito e individuare quello che si addice maggiormente alle proprie caratteristiche;
  • valutare tutte le varie voce di spesa, come l’assicurazione e i costi accessori. Non si limita quindi soltanto al TAN, tasso annuo nominale d’interesse;
  • ottenere delle condizioni personalizzate sulle caratteristiche occupazionali e sull’affidabilità creditizia del richiedente;
  • infine il preventivo, a differenza delle simulazioni, e mette al riparo da “brutte sorprese”.

La fase di progettazione è quindi molto importante per non sottoscrivere un prodotto che negli anni si rivelerebbe molto più caro da restituire. Occorre sempre valutare il TAEG e non soltanto il TAN, in quanto il primo parametro consente di considerare l’intero costo del finanziamento. Infine è sempre consigliabile richiedere almeno tre finanziamenti per avere un ventaglio veritiero delle possibilità.

Fase due: richiesta del prestito

Dopo aver individuato il prestito adatto alle proprie circostanze è possibile procedere con la richiesta ufficiale del prestito. Questo comporterà la firma dei documenti di accettazione del prestito e la stipula di una polizza assicurativa, obbligatoria per legge. Alla banca o all’istituto di credito serviranno seguenti documenti:

  • documento d’identità in corso di validità;
  • codice fiscale;
  • certificato di stipendio o dichiarazione di quota cedibile della pensione;
  • ultime due buste paga o cedolini della pensione.

ll certificato di stipendio dovrà essere richiesto dai dipendenti alla propria amministrazione e contiene le informazioni reddituale. Nel caso di un lavoratore del settore privato può essere sostituito da una copia del contratto di lavoro. Per i pensionati la dichiarazione di quota cedibile della pensione dovrà essere richiesta all’ente pensionistico. Questi documenti servono per determinare la quota massima rimborsabile con una singola rata e di conseguenza anche l’ammontare del prestito.

Terza fase: comunicazione al datore di lavoro

La terza ed ultima fase è decisamente la più semplice. Infatti una volta che il prestito sarà stato accettato e sottoscritto, sarà direttamente l’istituto di credito o la banca che lo concede a inviarne comunicazione al datore di lavoro. Ciò significa che la decurtazione di una rata, che può giungere fino ad un massimo di un quinto dello stipendio, avverrà in modo “automatico” a partire dalla successiva busta paga.

Occorre ricordare che la legge stabilisce che il datore di lavoro non può opporsi alla richiesta di cessione del quinto di un dipendente. Quindi una volta che il prestito è stato concesso, il datore di lavoro può solo prenderne atto ed è obbligato a garantire il pagamento puntuale di tutte le rate del prestito fino alla sua completa estinzione.

Solitamente le aziende hanno molta esperienza in merito e non fanno alcun problema per gestire questa pratica. Come abbiamo visto si tratta inoltre di un diritto del lavoratore, che non deve quindi avere nessuna preoccupazione per quanto concerne questa terza fase della procedura.

Tirando le somme

A conti fatti quindi la procedura risulta estremamente facile e non presenta nessuna insidia dal punto di vista burocratico. Le problematiche possono nascere tutte se viene trascurata la prima fase, quella necessaria per individuare un prestito con cessione del quinto conveniente. Come comportarsi dunque? Il consiglio è sempre quello universalmente valido di procedere con cautela e chiedere più preventivi.

Una volta entrato in possesso dei preventivi il cliente dovrà provvedere a valutare con molta molta attenzione i costi accessori, la polizza assicurativa e il costo totale del finanziamento. Molto dipenderà anche dalla cifra richiesta e di conseguenza dalla durata del prestito, sempre compresa tra 2 e 10 anni.

Quando il cliente avrà individuato e sottoscritto la cessione del quinto migliore, sarà invece possibile procedere in modo più rapido. La seconda e la terza fase infatti, a differenza della prima, non necessitano di particolari accortezze e sono un semplice iter di completamento della domanda. In conclusione quindi possiamo tranquillamente affermare che la procedura per la richiesta della cessione del quinto è molto semplice. Più complesso è invece la scelta del prodotto, fase che richiede molta più attenzione e di conseguenza anche tempo. L’uso di alcuni strumenti che permettono di valutare contemporaneamente più preventivi può risultare molto utile ma è importante accertarsi che si tratti di preventivi e non di simulazioni. Quest’ultime infatti non sono mai vincolanti e spesso non contengono in modo esatto tutte le voci di spesa.