Indice dei contenuti
- Termini di legge della cessione del quinto
- Aggiornamento della normativa
- Condizioni e intermediari
- Regolamentazione dei costi
- Il nodo focale dei rimborsi e del ritardo nei pagamenti
In questo articolo ci occuperemo di chiarire tutti gli aspetti relativi alla normativa vigente in materia di cessione del quinto. Si tratta di una tipologia di prestito destinata a favore di lavoratori dipendenti o pensionati, soggetta a determinate regole specifiche. La cessione del quinto è molto utilizzata perché prevede una rata di rimborso stabilita nella misura di un quinto dello stipendio o dell’assegno pensionistico.
Alla base della normativa di questo prestito vi è il DPR 180 del 1950 che sancisce la possibilità per il datore di lavoro di trattenere al lavoratore un quinto dello stipendio, direttamente già nella busta paga. Questo è ciò che determina il grande successo del prestito con cessione del quinto nel panorama del mercato creditizio odierno. Avendo quest’ultimo notevoli comodità e risultando quindi più facile da ottenere e più snello a livello burocratico.
Termini di legge della cessione del quinto
Il primo punto molto importate riguarda i tassi d’interesse medi, i quali sono regolati dalla Banca d’Italia che li rivede e li pubblica ogni tre mesi. Questo rappresenta un dato fondamentale, attorno al quale ruota tutto il mercato della cessione del quinto. E’ importante anche per il richiedente, perché consente di confrontare l’eventuale convenienza di un prestito con cessione del quinto erogato da un determinato istituto di credito e per valutarne la regolarità.
Al tempo stesso è essenziale anche per Banche e Istituti di credito che ogni tre mesi hanno l’obbligo di rivedere le condizioni dei prestiti con cessione del quinto in funzione di questo parametro. Ciò consente a loro di risultare in regola e di individuare i giusti tassi al fine di risultare competitivi nel mondo della concessione del credito. In pratica non potrebbe esserci cessione del quinto senza l’operato della Banca d’Italia.
Il tasso d’interesse applicato al prestito identifica la convenienza della cessione e questo deve risultare obbligatoriamente all’interno della forbice stabilita dalla Banca d’Italia. Un tasso troppo oneroso risulterebbe fuori legge e quindi usura. Anche grazie a questo aspetto solitamente la cessione del quinto offre un tasso più favorevole, rispetto ad altre tipologie di prestito.
Aggiornamento della normativa
Periodicamente la Banca d’Italia invia agli operatori del settore finanziario delle comunicazioni che contengono degli aggiornamenti che devono essere adottati. Questo rientra nell’ambito della vigilanza in materia di operazioni di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Recentemente la Banca d’Italia ha precisato che nel mercato della cessione del quinto era necessario ridurre il numero dei contenziosi e assicurare una maggiore tutela ai clienti. Tutto ciò ha permesso di mitigare i rischi operativi, reputazionali e legali per gli intermediari finanziari. Questo ha portato all’introduzione di alcune novità:
- Per adeguarsi alla normativa sulla privacy, viene sancita la possibilità e l’invito a prendere in considerazione anche la condizione del nucleo familiare. Questo nei casi in cui sia rilevante per valutare l’affidabilità del debitore e la sostenibilità del debito;
- Sono state segnalate pratiche non regolari. Spesso volte a vincolare il cliente alla stipula di una nuova operazione, anche prima che siano decorsi i termini previsti dalla legge. Tra queste condotte errate rientra anche l’erogazione di prestiti personali, concessi in anticipo rispetto al momento in cui sarebbe stato possibile il rinnovo del prestito con cessione del quinto;
- Non è più possibile contrarre una nuova cessione del quinto prima che siano stati pagati i 2/5 delle rate pattuite nel contratto di stipula;
- È inoltre da considerarsi buona prassi per l’istituto di credito, comunicare il momento a partire dal quale è possibile rinnovare l’operazione di cessione;
Condizioni e intermediari
Il prestito con cessione del quinto ha sempre una durata minima di due anni e una massima di dieci. La sua rata di restituzione non può mai essere superiore ad un quinto dello stipendio del richiedente, al netto di straordinari e premi di produzione.
In questo panorama si inserisce anche l’operato degli intermediari che sono considerati responsabili in caso di mancato rispetto della disciplina di trasparenza, da parte degli agenti di cui decidono di avvalersi. Devono inoltre adottare delle idonee misure di controllo sull’operato della loro rete distributiva e commerciale. Questo comporta anche il ricorso ad efficaci e tempestive azioni di rimedio e di segnalazione alle Autorità competenti di eventuali pratiche scorrette.
Regolamentazione dei costi
La banca d’Italia ha stabilito inoltre che i costi per l’erogazione di un prestito con cessione del quinto devono essere chiari e ben comunicati. Questo è dovuto alla troppo frequente duplicazione delle commissioni e alla pratica scorretta insita nel non comunicare chiaramente tutti i costi accessori. Il richiedente ha il diritto di conoscere esattamente tutti i costi del suo finanziamento.
Oltre ai costi, il contratto deve indicare chiaramente anche diritti del consumatore al rimborso anticipato di alcune componenti in caso di estinzione anticipata. È infatti considerata buona prassi indicare gli importi da restituire in caso di estinzione anticipata anche con un esempio esplicativo.
I costi devono essere espressi sia in forma aggregata, sia nel dettaglio, insieme al totale degli oneri che non verrebbero restituiti al cliente in caso di estinzione anticipata del prestito. Gli schemi tariffari dovrebbero incorporare nel tasso annuo nominale TAN, e soprattutto nel TAEG tutti gli oneri connessi con il finanziamento.
Il nodo focale dei rimborsi e del ritardo nei pagamenti
La Banca d’Italia ha stabilito esattamente la normativa anche in materia di rimborsi e di ritardi nel pagamento della rata:
“Si considera buona prassi non richiedere ai clienti forme di indennizzo ex art. 125-sexies TUB in caso di estinzione anticipata dei contratti. Almeno nei casi in cui a seguito dell’estinzione si accenda un nuovo finanziamento con cessione del quinto con lo stesso operatore”.
Si tratta di un aspetto molto importante, soprattutto nel caso in cui il cliente voglia risolvere anticipatamente un contratto di un prestito con cessione del quinto e gli vengano avanzate delle opposizioni in merito. Ai clienti inoltre non devono essere applicati interessi di mora o altri oneri in caso di ritardi o mancati pagamenti. Purché però questi siano imputabili ovviamente al datore di lavoro o ad un eventuale soggetto terzo incaricato del riversamento.
In conclusione quindi il prestito con cessione del quinto è regolato da una legislazione precisa e accurata. La conoscenza delle linee guida fondamentali di questa normativa permetterà al richiedente di ottenere un prestito con condizioni migliori e di controllare che vengano rispettati tutti i suoi diritti in relazione alla sua cessione del quinto. In poche parole consentirà un utilizzo maggiormente utile e consapevole della cessione del quinto.