Indice dei contenuti
- Come funziona
- I vantaggi
- Il tasso d'interesse
- Chi può ottenerla e chi no
- Si può rinnovare?
- Quali sono i limiti?
- Quali enti previdenziali accettano la cessione del quinto della pensione
- La documentazione da presentare
La cessione del quinto della pensione è una soluzione di credito che funziona allo stesso modo della classica cessione del quinto dello stipendio. Cambia naturalmente l’importo del capitale massimo erogabile, che è inferiore se confrontato con la cessione della retribuzione mensile, e l’importo dell’assicurazione sulla vita. In quest’ultimo caso il costo sarà più alto perché i beneficiari del finanziamento sono più anziani e i rischi sono maggiori. E’ chiaro che quando viene sottoscritto un contratto di prestito con cessione del quinto della pensione, il firmatario non dovrà stipulare polizze assicurative rischio impiego.
Come funziona
Con la cessione del quinto della pensione l’importo massimo cedibile nella rata mensile è pari a 1/5 della pensione al netto. Se percepiamo una pensione di 1.200 euro al netto, la somma massima erogabile sarà pari a 240 euro.
Il capitale massimo erogabile viene dunque calcolato in base alla quota massima cedibile ogni mese. Il piano di ammortamento di questo finanziamento non può avere una durata superiore ai 10 anni.
Quando il pensionato è titolare di più pensioni, sia di anzianità che di reversibilità, allora la quota massima cedibile della rata mensile così come il capitale massimo erogabile del finanziamento verranno conteggiati in base al totale delle due pensioni. La rata non dovrà mai essere superiore ad 1/5 dell’importo totale della pensione.
I vantaggi
Sono diversi i vantaggi per chi richiede un prestito con cessione del quinto della pensione. In primis non bisognerà giustificare la richiesta di liquidità extra, né sono necessari particolari requisiti per accedere al credito mediante questa formula.
Con la cessione del quinto della pensione non vengono effettuati particolari controlli sul richiedente perché il rimborso del capitale concesso in prestito non viene versato dal beneficiario del finanziamento ma trattenuto direttamente sul cedolino della pensione e versato dall’ente pensionistico.
I rischi di insolvenza sono, dunque, di gran lunga inferiori a confronto di altre forme di finanziamento. L’istituto di credito con la cessione del quinto (sia della pensione che dello stipendio ndr) non ha bisogno di effettuare particolari verifiche sul richiedente, né necessiterà di requisiti specifici. Sia i cattivi pagatori che le persone segnalate come protestati possono fare richiesta di un prestito con la cessione del quinto della pensione dal momento che il versamento della rata mensile sarà effettuato direttamente dall’ente pensionistico di cui fa parte il soggetto beneficiario del prestito.
Non sarà così necessario dover presentare garanti, firme di terzi, ipoteche su immobili o esibire documentazione volta a giustificare la richiesta di liquidità.
Il tasso d’interesse
Tra i vantaggi della cessione del quinto della pensione, al di là della mancata difficoltà di accedere al credito richiesto, c’è anche quello di un minor tasso di interesse. Dal momento che il rischio di insolvenza è molto basso, anche il tasso di interesse sarà inferiore se paragonate altre tipologie di finanziamento.
Chi può ottenerla e chi no
I prestiti con cessione del quinto possono essere richiesti da tutti i pensionati Inps ed ex Inpdap, ossia l’Istituto di previdenza dei dipendenti pubblici ora inglobato nell’Inps. Ad esserne esclusi sono: i titolari di pensioni e assegni sociali, di invalidità civile, di assegni di sostegno al reddito; di assegni al nucleo familiare; di pensioni con contitolarità per la parte che eccede la quota spettante a chi richiede il prestito e i lavoratori prossimi alla pensione che percepiscono una prestazione finalizzata a incoraggiare l’esodo dal lavoro.
Questa forma di finanziamento, la cui rata mensile non può superare il venti per cento dell’importo totale, può essere concessa a chi almeno ha una pensione di 481 euro al netto mensile. Se l’importo è inferiore ci si trova sotto la soglia minima di sopravvivenza.
Si può rinnovare?
La cessione del quinto della pensione può essere anche rinnovata se il soggetto richiedente ha bisogno di ulteriore liquidità extra. Tale proroga deve essere richiesta prima della scadenza del contratto in modo che aumenti il numero delle rate mensili.
La cessione del quinto risulta rinnovabile quando il pensionato ha corrisposto già il 40% delle rate. Ciò vuol dire che se ha scelto un piano di ammortamento di 10 anni, ha pagato rate per almeno 4 anni.
Quando invece viene sottoscritta una cessione del quinto con un piano di ammortamento dalla durata di 5 anni, si può chiedere un rinnovo pure prima del pagamento del 40% delle rate. In questo modo il piano di ammortamento viene allungato fino a 10 anni.
Quali sono i limiti?
Nei paragrafi precedenti abbiamo illustrato i punti di forza di questa soluzione di credito così come le agevolazioni che consistono principalmente nel modo in cui vengono corrisposte le rate e nel tasso di interesse più basso. Non mancano però alcune limitazioni. Se in alcuni casi, infatti, la cessione del quinto della pensione viene considerata una formula alquanto conveniente, per alcuni soggetti non è invece quella giusta. Andiamo quindi ad elencare quelli che sono i limiti di questa forma di finanziamento in modo tale che il richiedente possa avere un quadro più chiaro.
Con la cessione del quinto della pensione non è possibile sospendere il pagamento della rata anche se si vive un periodo difficile sul fronte economico. Tale rata viene detratta in automatico dal cedolino.
Il tasso di interesse applicato alla cessione del quinto della pensione è sì inferiore ma soltanto nel caso in cui l’importo richiesto dal soggetto sia superiore ai 10.000 euro. Il costo della polizza rischio vita ha un prezzo basso solo per i pensionati fino ai 75 anni di età. Nel momento in cui il richiedente prestito ha un’età maggiore di 75 anni, il costo dell’assicurazione sale di molto.
Con la cessione del quinto della pensione non si può avere un prestito delega di pagamento con cui si aumenta la soglia massima cedibile da 1/5 a 2/5, ossia sino al 50% della pensione al netto. Tale forma di finanziamento non viene accettata dall’ente pensionistico.
Prima di fare richiesta di prestito con cessione del quinto della pensione è opportuno, dunque, valutare quelli che sono i vantaggi ma anche le limitazioni di questa forma di finanziamento. Solo in questo modo sarà possibile scegliere il tipo di prestito più adatto alle rispettive necessità ed esigenze.
Quali enti previdenziali accettano la cessione del quinto della pensione
Non tutte le pensioni sono idonee per la richiesta della cessione del quinto. Per accedere al credito mediante questa soluzione finanziaria bisogna essere titolari di una pensione di anzianità di lavoro. Andiamo ancora di più nei dettagli e vediamo invece quando non è possibile ottenere la cessione del quinto della pensione. Non si accede ad un finanziamento con cessione del quinto quando si è titolari di:
- pensione di invalidità corrisposta da un periodo minore di 7 anni;
- pensione di invalidità civile;
- pensione sociale;
- pensione cointestata a due o più titolari come la pensione di reversibilità;
- pensione con pignoramento in corso;
- pensione di importo inferiore ai 550 euro al netto poiché con la detrazione della rata mensile di massimo 1/5 della pensione non potrebbe essere possibile garantire la quota di 481 euro.
Con la cessione del quinto della pensione non bisogna esibire documenti che vadano a giustificare la richiesta di capitale da parte del soggetto, né sarà messa sotto la lente l’affidabilità finanziaria del soggetto richiedente. Per questo motivo un pensionato può ottenere un prestito anche se il suo passato creditizio non è limpido e negli anni scorsi è stato segnalato al Crif.
Gli enti previdenziali che concedono la cessione del quinto della pensione sono: Enpals (Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Lavoratori Spettacolo); Inpdap (Istituto Nazionale Previdenza Dipendenti Amministrazione Pubblica); Enpam (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici e degli Odontoiatri); Inpdai (Istituto Nazionale Previdenza Dirigenti Aziende Industriali); Eppi (Ente Previdenza Periti Industriali); Ipost (Istituto Postelegrafonici); Inps (Istituto Nazionale Previdenza Sociale); Cnpr (Associazione Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti Commerciali).
La documentazione da presentare
I documenti da esibire quando si presenta la domanda per ottenere un prestito con cessione del quinto della pensione sono:
- Copia del documento d’identità in corso di validità;
- il Codice fiscale;
- il Modello ObisM su cui sono segnati i dati anagrafici e personali, oltre a quelli relativi all’ufficio pagatore, l’importo complessivo del pagamento, le detrazioni d’imposta, trattenute, eccetera;
- L’ultimo cedolino della pensione;
- Il Cud, Certificato unico dipendente, che non viene più recapitato a casa ma che si può scaricare online sul sito dell’Inps oppure farne richiesta mediante una casella di posta elettronica certificata. Il Cud può essere richiesto anche recandosi (o delegando per iscritto un’altra persona) presso una sede Inps, rivolgendosi a un Caf o a un ufficio postale che ha aderito alla rete “Sportello amico” dietro il pagamento in questo caso di 2,70 euro + Iva per la stampa di una copia.