Solitamente si dice che il prestito con cessione del quinto può essere concesso a favore di lavoratori con contratto a tempo indeterminato. E’ realmente così? In effetti la cessione del quinto è una tipologia di prestito sempre più richiesta da lavoratori dipendenti e pensionati. Questo speciale prestito è molto amato dagli italiani e prevede una rata di rimborso fissata nella misura di un quinto dello stipendio o dell’assegno pensionistico. Si tratta di una forma di credito regolata dal DPR 180 del 1950 che sancisce la possibilità che il datore di lavoro trattenga al lavoratore un quinto dello stipendio, direttamente già nella busta paga. La sua diffusione è dovuta quindi alla sua maggiore comodità di restituzione, in quanto presuppone una delega di pagamento il cui onere viene gestito direttamente al datore di lavoro.
Veniamo però all’oggetto di questo articolo, ovvero la cessione del quinto può essere richiesta solo da lavoratori dipendenti che abbiano un contratto a tempo indeterminato? la risposta è no, in quanto esiste una parziale eccezione che spiegheremo di seguito. Come vedremo in seguito si tratta di una possibilità che possiamo definire appunto “parziale”, in quanto necessita di particolari condizioni e consente di avere accesso ad importi piuttosto limitati. Vediamo nel dettaglio come si caratterizza questa casistica.
Cessione del quinto con contratto a tempo determinato
Un prestito con cessione del quinto, per definizione, ha una durata minima di 2 anni. Questo comporta il primo paletto essenziale per aver accesso a questo credito anche con un contratto a tempo determinato. Il richiedente non potrà mai sottoscrivere un prestito che abbia una scadenza posteriore alla fine del contratto. Quindi per riassumere con un esempio, un lavoratore che disponga di un contratto a tempo determinato di quattro anni, potrebbe chiedere un prestito che abbia una durata di due o tre anni.
A questa regola purtroppo non vi sono deroghe. Neanche la certezza del rinnovo di un contratto alla sua scadenza, potrebbe determinare la concessione di un prestito con durata maggiore rispetto alla scadenza del contratto. Vi sono molti lavoratori che per molti anni lavorano con rinnovi di contratti a tempo determinato. Purtroppo questi risultano maggiormente danneggiati in materia di accesso al credito.
Se invece il prestito stipulato con la cessione del quinto dello stipendio non risulterà di durata superiore alla durata del contratto lavorativo il credito potrà essere concesso. Questa misura è pensata per non generare insolvenza nel momento in cui potrebbe concludersi il rapporto di lavoro. La cessione del quinto esiste infatti se le date possono essere detratte dalla busta paga, in assenza di quest’ultima decadrebbe il prestito. Di conseguenza viene elargito solo per una durata massima che sia coperta dalla certezza dello stipendio.
Somme ottenibili per lavoratori con contratto a tempo determinato
Il primo parametro che abbiamo potuto valutare è quello relativo alla durata del prestito. Il secondo fa invece riferimento al suo ammontare. I due aspetti sono però ovviamente collegati tra loro. Infatti dato che la restituzione non può mai superare un quinto dello stipendio, all’aumentare della durata del finanziamento aumenta anche la cifra ottenibile.
Di conseguenza un lavoratore con contratto a tempo determinato che vorrà richiedere un prestito con cessione del quinto dovrà tenere in considerazione questo aspetto. Un prestito da restituire in tre anni sarà più alto di uno da restituire in 2, solo per fare un esempio. Ovviamente sulla cifra ottenibile e su quella della relativa rata da pagare ogni mese influisce anche l’importo netto percepito mensilmente.
La rata viene quindi calcolata, come detto, sullo stipendio mensile al netto di straordinari e premi di produzione e fissata in una misura uguale o inferiore ad un quinto dello stipendio.
Tirando le somme
In conclusione quindi il prestito con cessione del quinto viene universalmente considerato un prestito per chi dispone di un contratto a tempo indeterminato ma questa non è una realtà assoluta. Chi ha un contratto a tempo determinato di lunga durata, superiore ai due anni, può richiedere questo finanziamento.
Purtroppo non può essere concesso a chi ha un contratto con una durata inferiore ai due anni. In questo caso gli interessati possono valutare altre forme alternative di accesso al credito ma non la cessione del quinto. Ovviamente come abbiamo visto, se da una parte questo prestito è alla portata anche di chi ha un contratto a tempo determinato, per contro permette a questa categoria di accedere a finanziamenti piuttosto limitati. Non potrà quindi essere un prestito pensato per l’acquisto di una casa o per la sua ristrutturazione ma può comunque risultare utile per affrontare spese improvvise.
Occorre ricordare sempre che un prestito con cessione del quinto presuppone la stipula obbligatoria di una polizza assicurativa. E’ quindi molto importante valutare attentamente tutti i costi aggiuntivi in fase di valutazione dei preventivi. Anche se questo prestito ha un tasso fisso per tutta la sua durata può infatti avere costi più o meno alti a seconda delle condizioni previste dall’istituto di credito a cui il richiedente si rivolge.